"Il lavoro prima agli australiani. Da oggi solo migranti qualificati"

Giornate di fuoco per la politica australiana e per i 200mila italiani, che vivono in Australia

"Il lavoro prima agli australiani. Da oggi solo migranti qualificati"

Giornate di fuoco per la politica australiana e per i 200mila italiani, che vivono in Australia (sono 25 mila gli italiani che ogni anno atterrano negli aeroporti di Sydney o di Melbourne, per vacanza, per studio o per lavoro). Da oggi, infatti, sarà più difficile ottenere un visto permanente dall'altra parte del mondo, ma non impossibile. Il primo ministro australiano, Malcolm Turnbull, ha recentemente annunciato: "Il lavoro prima agli australiani". E ha abolito da un giorno all'altro uno dei visti più utilizzati dagli italiani (e non solo) per lavorare in Australia: il famoso 457, un contratto di lavoro di due o quattro anni, che portava alla residenza permanente e che quindi era una delle strade preferite da circa 550 italiani l'anno, per realizzare l'Australian dream. Cosa fare adesso? "Chi vuole studiare o lavorare in Australia farebbe bene a partire - spiega Ilaria Gianfagna, che tre anni fa ha fondato Just Australia, un infopoint a Melbourne per gli italiani che vogliono trasferirsi in Australia - a prescindere dalle leggi sull'immigrazione, che cambiano ogni anno. Vivere un'esperienza in Australia e in generale all'estero, anche se temporanea, fa bene a chiunque: si migliora l'inglese, si acquisiscono più qualifiche e s'impara cosa vuol dire vivere in un paese estremamente multi-etnico, moderno, dove vige la meritocrazia, dove gli stipendi sono alti, la qualità della vita è tra le più alte al mondo e il tempo libero ha la stessa importanza di quello speso sul lavoro".

In sostanza, quello che cambia è che il nuovo visto si chiamerà Temporary Skill Shortage e darà la possibilità di rimanere fino a quattro anni in Australia e solo per alcune professioni sarà possibile richiedere la residenza permanente dopo questo percorso. "Da oggi sarà più difficile ottenere un visto permanente per l'Australia - dice Alberta Miculan, agente di immigrazione dello studio di Melbourne Migration Ways - e ce la faranno soprattutto le persone molto qualificate, con un buon livello d'inglese". Le novità sono appena state annunciate ed è bene non prendere decisioni affrettate. "Meglio continuare per la propria strada - aggiunge Miculan - e attendere di saperne di più. Per chi è qualificato non mancheranno le opportunità". Proprio quello che vuole il primo ministro per il futuro del paese: migranti qualificati, ovvero 'skilled migrants', come si dice nella terra di canguri. Il premier ha anche annunciato che la procedura per ottenere il passaporto sarà ancora più lunga: ci vorranno 4 anni di residenza permanente, prima di poter richiedere la tanto ambita cittadinanza. In tantissimi hanno commentato le novità su Facebook, definendo 'razzistì i nuovi provvedimenti. Ma si può ancora emigrare in Australia? I giovani sotto i 31 anni possono chiedere un visto working holiday (vacanza-lavoro) della durata di un anno, da poter rinnovare per altri 12 mesi, a patto di svolgere 88 giorni di lavoro agricolo.

Chi ha più di 31 anni, o semplicemente vuole studiare, può optare per uno student visa, un visto di studio e lavoro part time, che è il biglietto da visita per entrare nel mondo del lavoro australiano, con un buon livello d'inglese e un diploma o una laurea ottenuta sul posto. Oppure partire con la macchina fotografica al collo, per una vacanza, che a volte si trasforma in una scelta di vita.

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