Gli uomini dell'Isis non provano pietà nemmeno per chi è inchiodato sul letto di un ospedale. I miliziani del Califfo, infatti, hanno ucciso a sangue freddo 22 combattenti di una milizia rivale che erano ricoverati nell’ospedale di Sirte, nella Libia nordorientale. Lo ha riferito il sito d’informazione libico Wasat, citando fonti locali che hanno chiesto di mantenere l’anonimato.
Secondo il sito, alcuni appartenenti all’Isis hanno fatto irruzione all’interno dell’ospedale nella città che diede i natali a Muammar Gheddafi uccidendo i 22 rivali, rimasti feriti nei combattimenti di questi giorni. I jihadisti hanno poi mutilato i corpi delle vittime e dato alle fiamme l’edificio.
La maggior parte delle vittime apparteneva alla tribù Firjan, che ha rifiutato di giurare fedeltà all’Isis. Secondo al-Arabiya, sono almeno 106 le persone rimaste uccise in tre giorni di scontri a Sirte tra lealisti dell’Isis e un gruppo rivale di militanti salafiti che appartiene ai Firjan, appoggiato da giovani rivoltosi locali.
A giugno Sirte è caduta in mano all’Isis e da giorni è teatro di scontri con i salafiti che hanno dichiarato guerra agli uomini dell’autoproclamato califfato islamico dopo l’uccisione del loro leader, Khalid bin Rajab al-Firjani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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