La cattedrale di Cordoba è uno dei simboli della "reconquista" spagnola ai danni dell'islam. Una sorta di monumento ai combattenti che strapparono l'Andalusia ai musulmani, riconsegnandola alla loro origine cristiana. A breve questo simbolo potrebbe essere trasformato da Chiesa in centro interconfessionale, riaprendo le porte all'islam.
Andiamo con ordine. La cattedrale di Cordoba attualmente si chiama "Immacolata concezione della Vergine Maria". Nome cattolicissimo, come normale. Ma prima della "reconquista" era una moschea islamica e infatti la conformazione architettonica è tipica di un luogo di culto musulmano, se si escludono le aggiunte cristiane volute nel 1236 da Ferdinando III. Non è un caso dunque che i musulmani da tempo chiedano la "restituzione" del luogo di culto eretto da Abd al-Rahman I. Anche se, come spiega Libero, in realtà prima della moschea sullo stesso luogo sorgeva la chiesa di San Vincenzo (del VII secolo), che gli islamici distrussero una volta conquistata la Spagna.
Gli islamici continuano a fare pressioni per ripendersi la cattedrale dell'Immacolata Concezione. "Dalla loro hanno perfino l’Onu - scrive Libero - che inserendola nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco, non l’ha mica chiamata col giusto nome, bensì 'Grande moschea di Cordova'". Per l'ente delle Nazioni Unite la Cattedrale appartiene a "tutti i cittadini del mondo, appartenenti a qualsiasi epoca, indipendentemente dalla loro nazione, cultura o razza". E così il governo andaluso ha ben pensato di creare una commissione per "tenere fede" alla definizione data dall'Unesco. In che modo? L'idea è quella di trasformarla in un luogo di culto per tutte le religioni, permettendo dopo 800 anni agli imam di guidare le preghiere ad Allah in quella che era il simbolo della liberazione dell'Europa dal giogo islamico. E secondo 608px;"> Carlos Echevarría, esperto di jihadismo in Spagna, in questo modo non solo si fa un assit al raficalismo islamico, ma la Cattedrale "diverrebbe meta di pellegrinaggio per tutti quegli islamici che credono che l’Andalusia sia roba loro".
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