Londra ancora sotto attacco: 7 morti, uccisi i 3 terroristi

Furgone sulla folla a London Bridge. I killer colpiscono con i coltelli durante la fuga. May: "È terrorismo"

Londra ancora sotto attacco: 7 morti, uccisi i 3 terroristi

Non è finita. Il terrorismo torna a colpire in Gran Bretagna, e a Londra, a soli 4 giorni dalla elezioni anticipate. Tre aggressori armati di coltelli, alle 22,08 di ieri (le 23:08) in Italia, si sono lanciati a bordo di un pulmino bianco a tutta velocità (almeno 80 Km/H) sul London Bridge.

Hanno proceduto zizgando per cercare di colpire più persone possibile. Poi, brandendo lunghi coltelli da cucina, nella fuga verso Borough Market, hanno accoltellato le persone che si trovavano davanti. Alla fine hanno lasciato a terra senza vita 7 persone. La polizia li ha abbattuti otto minuti dopo aver ricevuto la prima chiamata di emergenza. I feriti, ricoverati in 5 ospedali della capitale, sono 48, di cui 21 gravi, e altre persone sono state medicate sul posto. Gli aggressori indossavano finte cinture esplosive per seminare il panico e sono scesi dal furgone e urlando "lo facciamo per Allah".

Mentre sono stati identificati i tre killer, uccisi ieri sera, quattordici persone sospettate di essere legate agli attacchi sono state arrestate: 12 a Barking e 2 a East Ham. La polizia britannica rivelerà i nomi delle tre persone uccise "appena sarà operativamente possibile".

È la stessa tecnica usata il 14 luglio 2015 a Nizza da Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, che a bordo di un camion uccise 86 persone, o il 19 dicembre da Anis Amri che a Berlino massacrò 12 innocenti ad un mercatino di natale. Uguale modalità impiegata sempre a Londra da Khalis Masood che il 22 marzo scorso a bordo di un auto scagliata come un ariete sul Westminster Bridge, uccise 5 persone, prima di essere eliminato.

Un terzo accoltellamento avvenuto a Vauxhall nelle stesse ore, che inizialmente aveva fatto temere ad un azione in grande stile come la strage di Parigi del 13 novembre del 2015 (130) morti, si è rivelato non collegato al duplice attacco.

Il premier Theresa May ha riunito per un primo incontro il comitato di emergenza per la sicurezza "Cobra". Dopo l’attentato di Manchester May aveva portato l’allerta a "critico", il livello più alto, che significava "nuovo attacco imminente". Livello riportato a "grave", subito sotto in una scala di 5, dopo pochi giorni.

"Questo è il terzo attacco in tre mesi in Gran Bretagna, e da marzo la sicurezza ha sventato cinque attentati", ha detto la May, "Siamo di fronte a un nuovo trend: le azioni non sono collegate tra loro, ma il terrorismo chiama terrorismo e gli aggressori vengono ispirati da altri aggressori. Alla base degli attacchi c'è l'estremismo islamico".

Non mancheranno però polemiche politiche su May - a 4 giorni dal voto - per aver riabbassato il livello di allerta.

Fin da subito hanno festeggiato i

siti web della galassia jihadista. E in serata è arrivata la rivendicazione dell’Isis. È quanto sostiene Site, l’organizzazione americana che tiene sotto controllo l’attività dei gruppi estremisti sul web.

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