L'orrore dell'Isis non è fatto solo di decapitazioni. È anche fatto da fatwe disumane che giustificano la depredazione di organi e il cannibalismo. Secondo quanto emesso dal consiglio degli ulema (che risponde direttamente al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi), i terroristi dell'Isis potranno "prendere impunemente gli organi degli apostati perchè (la loro vita) non merita rispetto".
Lo rivela l'agenzia Reuters citando il testo della fatwa trovato, insieme a molto altro materiale, a maggio dalle forze speciali americane in un'operazione condotta nella Siria orientale. Il testo emesso dalla "commissione religiosa" di Isis prescrive che "la rimozione di organi che pongano fine alla vita dei prigionieri non è proibita". L'uso del termine apostata non coinvolge solo i prigionieri cristiani o yazidi ma soprattutto quelli sciiti, perchè non seguono il vero islam.
Il documento non offre alcuna prova che l'Isis sia attualmente impegnato nel traffico di organi, ma fornisce una giustificazione teologica per farlo in virtù della rigida interpretazione dell'islam del gruppo, che viene però respinta dalla maggior parte dei musulmani.
In passato l'Iraq ha accusato l'Isis di raccogliere organi di essere umani e trafficarli: l'ambasciatore iracheno presso le Nazioni unite, Mohamed Ali Alhakim, ha detto a Reuters che i documenti dovrebbero essere esaminati dal Consiglio di sicurezza dell'Onu come prova del fatto che è possibile che l'Isis traffichi organi per raccogliere fondi.
A febbraio lo stesso Alhakim aveva invitato il Consiglio Onu a indagare sulla morte di 12 medici a Mossul, città in mano all'Isis, sostenendo che fossero stati uccisi dopo essersi rifiutati di rimuovere degli organi. Le fonti Usa riferiscono che i dati sequestrati hanno fornito al governo di Washington un'idea profonda di come l'Isis si organizzi, raccolga fonti e codifichi leggi per i suoi seguaci. L'inviato speciale del presidente Usa Barack Obama per la coalizione globale contro l'Isil, Brett McGurk, spiega che la Commissione ricerca e fatwa dello Stato islamico riferisce direttamente al leader del gruppo, Abu Bakr al-Baghdadi.
La giustificazione del traffico di organi viene fatta tracciando in qualche modo un'analogia con il cannibalismo in circostanze estreme, pratica che secondo la fatwa in passato alcuni studiosi dell'islam avevano permesso. "Un gruppo di studiosi islamici hanno permesso, se necessario, che una persona uccida un apostata per mangiare la sua carne e portare beneficio al proprio corpo", si legge.
Il gruppo di documenti ritrovati nel raid di maggio, visti da Reuters, si intitolano Lezioni imparate dal raid di Abu Sayyaf e mostrano come l'Isis fornisca una giustificazione legale ai suoi seguaci per una serie di pratiche, non solo quella del traffico di
organi. La fatwa numero 64 per esempio, datata 29 gennaio 2015, fornisce regole dettagliate sullo stupro, stabilendo quando gli uomini dell'Isis possano e quando non possano avere rapporti sessuali con donne in schiavitù.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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