L'Ungheria chiude ai migranti. Parte la campagna contro Soros e Juncker

Il governo di Viktor Orban ha lanciato da tempo una campagna contro l'Unione europea e il magnate naturalizzato americano

L'Ungheria chiude ai migranti. Parte la campagna contro Soros e Juncker

L'Ungheria di Viktor Orban lancia una nuova campagna contro l'immigrazione. E gli obiettivi sono due: George Soros e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. La campagna del governo di Budapest accusa i due uomini di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Secondo quanto riportato su Facebook dallo stesso esecutivo guidato da Orban, la campagna prevede cartelloni pubblicitari per le strade in cui sono raffigurati Soros e Juncker con una didascalia: "Anche tu hai il diritto di sapere cosa sta preparando Bruxelles: vogliono introdurre la quota di redistribuzione obbligatoria, indebolire i diritti degli Stati membri per quanto riguarda la difesa delle frontiere, facilitare l'immigrazione con un visto per i migranti".

Per il governo ungherese si tratta di una nuova campagna sullo stesso tema e contro l'Unione europea. In passato, l'esecutivo guidato da Fidesz aveva lanciato la campagna "Let's Stop Brussels" e "Non lasciare che Soros abbia l'ultima risata". E negli ultimi mesi, lo scontro fra Orban e l'Unione europea sulle regole per i migranti è aumentato sensibilmente. Anche in vista delle elezioni europee.

I media che sostengono il premier, hanno accusato l'eurodeputata olandese Judith Sargentini - relatrice di un rapporto sull'Ungheria che serve come base per possibili sanzioni contro i magiari - e il vice di Juncker, Frans Timmermans.

E Zoltan Kovacs, un portavoce del governo, oggi ha detto ai cronisti: "Bruxelles continua a voler sostenere l'immigrazione clandestina. Gli ungheresi devono saperlo, ecco perché è stata lanciata l'ultima campagna informativa".

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