Dopo il Brexit l'economia britannica scivola dietro la Francia

Il Telegraph canta vittoria: vendite di tè alle stelle. Ma il Pil inglese non va bene

Dopo il Brexit l'economia britannica scivola dietro la Francia

Per mesi si è discusso se il Brexit avrebbe fatto bene o male all'economia inglese, in un dibattito che lungi dall'essere semplicemente basato sui numeri aveva molto a che fare anche con la politica.

Ora, con la Gran Bretagna che ha votato per lasciare l'Unione Europea e il nuovo primo ministro Theresa May che ha annunciato una prima timeline per iniziare la procedura che porterà al distacco definitivo tra i due riluttanti partner, i primi effetti sull'economia cominciano a vedersi, e almeno per qualcuno sono decisamente positivi.

È il Telegraph a spiegare che da qualche tempo la Gran Bretagna sta vendendo ai cinesi quantita notevoli di tè. Il voto sul Brexit, sostiene il quotidiano, citando l'unico produttore della pregiata pianta in terra d'Albione, ha creato un grande interesse per tutto ciò che c'è di inglese. Con effetti economici non trascurabili.

Jonathan Jones, direttore della Tregothnan Estate, in Cornovoglia, sostiene che il primo picco si sia registrato tra maggio e giugno, in concomitanza con il referendum sull'Unione Europea. Da Cina, Singapore e Stati Uniti la maggior parte degli ordini.

"Abbiamo notato un grosso picco, ma non riuscivamo a renderci conto della ragione per cui stesse succedendo", ha dichiarato al giornale. La risposta è poi arrivata da sè, con ordini importanti e una serie di messaggi che si riferivano alla Gran Bretagna in termini molto positivi e "patriottici".

Se qualcuno canta vittoria, non così fa però il comparto economico in generale.

Secondo il Financial Times, che riporta cifre del Fondo monetario internazionale, nel 2016 la Gran Bretagna avrà un pil di 1932 miliardi di sterline contro i 2228 miliardi di euro della Francia. All'attuale tasso di cambio euro/sterlina la Francia scavalca quindi il Regno Unito tra le economie mondiali.

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