"Gli Stati membri non sono tenuti, in forza del diritto dell'Unione, a concedere un visto umanitario alle persone che intendono recarsi nel loro territorio con l'intenzione di chiedere asilo, ma restano liberi di farlo sulla base del rispettivo diritto nazionale". La Corte di giustizia europea di Lussemburgo ha sbarrato la strada a una coppia siriana e ai loro tre figli minorenni che hanno presentato domande di visti umanitari presso l'ambasciata del Belgio a Beirut (Libano), prima di fare ritorno in Siria il giorno seguente. "Il diritto dell'Unione stabilisce unicamente le procedure e i requisiti per il rilascio dei visti di transito o per soggiorni previsti sul territorio degli Stati membri della durata massima di 90 giorni".
Le domande dei siriani erano finalizzate a ottenere visti con validità territoriale limitata, sulla base del codice dei visti dell'Unione europea, per consentire loro di lasciare la città assediata di Aleppo al fine di presentare una domanda d'asilo in Belgio. "Sono stato sequestrato da un gruppo armato - ha raccontato uno di questi - sono stato picchiato e torturato finché non è stato pagato il riscatto e mi hanno liberato". In tutta la Siria, e in particolar modo ad Aleppo, la sicurezza è sempre meno. "Noi - hanno raccontato - apparteniamo alla confessione cristiana ortodossa e, per questo, rischiamo di essere perseguitati".
Per il governo belga accettare la richiesta della famiglia siriana avrebbe costituito "un precedente pericoloso", destinato a far perdere "ogni controllo sulle frontiere" e ad aprire la strada alle richieste e all'afflusso di "decine di miglia di persone alle sedi di diplomatiche ad Ankara o Beirut". Così il 18 ottobre 2016, l'Office des étrangers ha respinto le domande spiegando che "richiedendo un visto con validità territoriale limitata al fine di presentare una domanda d'asilo in Belgio, la famiglia siriana abbia manifestamente l'intenzione di soggiornare in Belgio per un periodo superiore a 90 giorni, il che è in contrasto con il codice dei visti dell'Ue". L'Office ha fatto, poi, presente che "autorizzare il rilascio di un visto di ingresso a detta famiglia affinché possa presentare una domanda d'asilo in Belgio equivarrebbe a consentirle di presentare una domanda di asilo presso una sede diplomatica".
La Corte di giustizia gli ha dato ragione. "Gli Stati membri non sono obbligati, in virtù del diritto dell'Unione, a concedere visti umanitari a quanti vorrebbero recarsi sul loro territorio nell'intento di chiedere asilo.
Le domande vanno fatte sulla base delle legislazioni nazionali". Insomma, ciascun paese europeo mantiene il controllo sulla propria politica di concessione di visti umanitari senza imposizioni da parte Ue.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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