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Ong, Merkel fa pressing sull'Ue. Ma Salvini: "Non cambio idea"

Il portavoce del governo tedesco invoca una soluzione europea per la gestione dei 49 migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye

Ong, Merkel fa pressing sull'Ue. Ma Salvini: "Non cambio idea"

Le navi Sea Watch e Sea Eye restano davanti alle coste di Malta, mentre nel governo italiano si è creata una vera spaccatura proprio sulla possibilità di fare sbarcare le ong nel nosto Paese. Da una parte Matteo Salvini e dall'altra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. E se il vice premier leghista non ha nessuna intenzione di mollare la presa ("i porti restano chiusi"), anche Malta sembra viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda.

Così, in queste ore, Berlino prova a farsi sentire. Con mezze soluzioni e con il pressing all'Italia (e all'Europa). Serve "una soluzione durevole, europea, solidale. E non ogni volta un nuovo negoziato per ogni nuova nave con profughi a bordo quando si avvicina ad un porto del Mediterraneo", ha detto Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco.

Cosa ha intenzione di fare la Germania, quindi, con i 49 migranti, 32 dei quali si trovano sulla Sea Watch che batte bandiera tedesca? "Il governo tedesco ha dichiarato molto presto la propria disponibilità a partecipare all'accoglienza delle persone sulle due navi nell'ambito di una soluzione europea", ha continuato il portavoce della cancelliera Angela Merkel, tornando a sottolineare che "la Commissione Ue è impegnata" in questa direzione.

Ancora una volta la Germania tira in ballo una soluzione europea. Intanto da Berlino, stando a quanto scrive il The Post internazionale che ha sentito fonti maltesi, continua un pressing "nascosto" nei confronti dell'Italia. "La decisione di accogliere donne e bambini a bordo della Sea Watch in Italia - si legge - non è frutto della generosità del governo italiano, ma anzi, deriva da un ricatto della Germania e dalle pressioni Ue".

In poche parole, come spiega Chiara Giannini su ilgiornale, la Germania avrebbe categoricamente posto la condizione che solo se anche il nostro Paese avesse accolto una quota di migranti avrebbe partecipato alla ripartizione. E sulla stessa linea c'è la Commissione europea, che avrebbe fatto pressione sul premier Conte. Il risultato? Un'apertura da parte di Conte e di Di Maio.

Intanto, in queste ore, Sea Watch scrive su Twitter che alcuni migranti rifiutano il cibo. "A bordo della Sea Watch stiamo registrando episodi di persone che rifiutano il cibo. Non possiamo credere che tutto questo stia accadendo a poche miglia dalle coste europee", si legge. La ong tedesca, poi, teme che lo "stato psicologico e di salute" dei migranti tratti in salvo "possa peggiorare sensibilmente". Al momento le persone che rifiutano il cibo sono almeno tre.

Il commento di Matteo Salvini

E ora, durante la conferenza stampa per affrontare il tema della violenza all'interno e all'esterno degli stadi, Matteo Salvini ribadisce la sua posizione in merito. "Aspettiamo risposte da Germania, Olanda e Malta. Possono farmi tutti gli appelli che vogliono, ma io non cambio idea, che si parli di 1 o di 15 o di 150 o di 1500".

Poi Salvini chiosa: "Sono stufo di essere tenuto sotto scacco da parte di alcune associazioni che se ne fregano delle regole. Non sono complice di trafficanti di essere umani e di ong private che non rispettano le regole.

Uno, dieci o cento migranti che sbarcano non cambia così non si fa capire ai trafficanti che l'Italia per loro non è un punto di approdo".

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