"La politica interna italiana è un terreno difficile". All'indomani dell'entrata a gamba tesa del ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, il premier Viktor Orbàn torna alla carica e attacca duramente Matteo Renzi. "L'Italia ha difficoltà di bilancio con un deficit che aumenta - tuona il premier magiaro - mentre stanno arrivando in massa i migranti, con spese ingenti. Renzi ha tutte le ragioni di essere nervoso". Una dischiarazione di guerra che ha mandato su tutte le furie Renzi. Che rplica all'attacco: "Noto una certa preoccupazione negli amici dei Paesi dell'est, ma il tempo in cui l'Italia faceva il salvadanaio è finito".
A Bruxelles tira una brutta aria. Sul triennio 2014, 2015 e 2016 l'impegno dell'Italia ha visto l'arrivo sulle nostre coste, rispettivamente, di 170mila, 153mila e già oggi, al 26 ottobre, 155mila immigrati. "Presumiamo che alla fine dell'anno potremmo superare il dato straordinario del 2014", ammette il capo della Polizia Franco Gabrielli. L'invasione, insomma, continua senza sosta. E senza che il governo muova un solo dito. Oltre a tuonare contro Bruxelles per avere più soldi in cambio di una maggiore accoglienza, Renzi non fa. E, mentre le porte dell'Italia continuano a restare aperte, l'Unione europea non prende posizione per risolvere l'emergenza migranti. "La compassione - tuona Orbàn nell'intervista settimanale alla radio Mr, riportata dall'agenzia Mti - non cambia il fatto che l'Italia ha il dovere di adempire agli obblighi di Schengen, ma non lo fa". "È anche vero che l'Ue non dà una mano in modo sufficiente all'Italia", ammette il premier ungherese che continuerà a opporsi alle quote migranti e, anzi, citerà in giudizio la Commissione Ue qualora Bruxelles non dovesse togliere la questione dall'ordine del giorno.
Non è certo la prima volta che l'Ungheria alza i toni con l'Unione europea. Ma in questo braccio di ferro con Bruxelles adesso rischia di farne le spese l'Italia che da giorni chiede che chi non accetta le quote dei migranti venga punito. Nei giorni scorsi Renzi ha, infatti, minacciato di "mettere veto sul bilancio Ue se i Paesi dell'Est non accoglieranno i migranti". Il governo ungherese ha reagito duramente. Ieri il ministro Szijjártó ha apertamente accusato l'Italia di non rispettare le regole sull'immigrazine innescando una polemica pesantissima con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che lo ha invitato a non dare "lezioni" a Roma. Oggi Orbàn ha rincarato la dose definendo intollerabile considerare l'Ungheria "un Paese non-solidale". "Spendiamo molto per la difesa dei confini esterni dell'Unione europea - spiega Orbàn - siamo solidali con gli altri perché, spendendo molto per la difesa dei confini, sta difendendo la sicurezza anche dei Paesi oltre i suoi confini".
Le dichiarazioni di Orbàn hanno scatenato un'accesissima polemica in Italia dove da mesi il governo deve fare i conti con gli sbarchi che riversano ogni giorno migliaia di disperati sulle nostre coste.
"È troppo facile fare gli splendidi quando c'è da intascare e poi discutere quando c'è da rispettare le regole - replica Renzi da Radio Radicale - all'Ungheria e ai paesi dell'Est l'Europa ha salvato il futuro, per questo noi diciamo che siamo un continente che i muri li butta giù, non li tira su".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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