La Nato non c'entra, e forse avrebbe fatto anche a meno di dispiegare armi pesanti in Bulgaria visto che non è arrivata nessuna richiesta simile alle autorità dell'Allenaza da parte del paese bulgaro. Jens Stoltenberg, segretario della Nato, intervistato dall'emittente radiofonica bulgara "Bnr" ha detto: "La Nato non avrebbe fatto nulla a meno che non fosse giunta una richiesta diretta della Bulgaria".
Evidentemente, dunque, gli Stati Uniti hanno agito di testa loro e se Stoltenberg è arrivato a rendere pubblica questa notizia vuol dire che i vertici Nato sono rimasti scottati dalla decisione di Washington di sorpassare le autorità della Nato. Anche perché a fronte della richiesta dei paesi dell'Europa orientale di aumentare la presenza militare sui loro territori, la Nato aveva già risposto predisponendo più esercitazioni militari e l'installazione di un "piccolo quartier generale di 40 dipendenti". Insomma, quei 14 carri armati statunitensi sono andati di traverso a Stoltenberg che ha assicurato che "non saranno una presenza permanente".
Il segretario della Nato, quindi, è dovuto tornare sulla questione russa. La decisione degli Usa, infatti, non fa altro che sostenere la tesi del Cremlino che da giorni accusa l'Occidente di avere un "atteggiamento provocatorio". Una definizione che Stoltenberg e la Nato hanno cercato in tutti i modi di nascondere e da giorni si svenano per smentire le dichiarazioni di Mosca.
La Bulgaria respinge le critiche. Secondo quanto affermato dal ministro della Difesa bulgaro Nikolaj Nenchev, infatti, saranno 2.500 i militari statunitensi che poggeranno il loro scarpone nel paese balcanico durante lo svolgimento di manovre di addestramento. I due Paesi, infatti, sono legati da un accordo siglato nel 2006 sull'utilizzo congiunto di diverse strutture militari presenti in Bulgaria. "Le truppe della Nato sono le nostre truppe: se si tratta di Germania, Francia, Stati Uniti o altri paesi, sono le nostre truppe. Abbiamo un accordo con tutti questi paesi per proteggerci a vicenda in caso di tensioni ai confini orientali, e loro sono qui per questo motivo, per difendere il poplo bulgaro". "Ancora una volta - ha aggiunto Daniel Militov, ministro degli Esteri - si sta creando dell'inutile isteria su qualcosa che è stato annunciato da tempo".
Ma le parole del segretario
generale della Nato non passeranno in sordina. La critica è evidente, e sconfessa una decisione degli Usa che evidentemente non è stata apprezzata dalla Nato. Altrimenti Stoltenberg sarebbe rimasto in silenzio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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