Navi Nato impegnate nell'Egeo: porteranno i migranti in Europa

Il segretario dell'Alleanza mette in chiaro: "L'obiettivo dell'operazione non è fermare o rimandare indietro i migranti". Le navi Nato faranno così da ponte verso l'Europa

Navi Nato impegnate nell'Egeo: porteranno i migranti in Europa

Le navi della Nato saranno impegnate nel Mar Egeo e in particolare nelle acque territoriali di Grecia e Turchia. L'obiettivo della flotta non sarà solo combattere i trafficanti di esseri umani, ma anche per fare fronte all'emergenza salvando gli immigrati in difficoltà. Le unità della Nato opereranno in stretto contatto con quelle dei due Paesi e di Frontex.

Ora che la rotta dei Balcani occidentali è chiusa, gli immigrati si riverseranno in Europa battendo nuove strade. E il Mar Mediterraneo rischia di tornare a essere affollatissimo. Nella versione ancora non definitiva della dichiarazione dei leader Ue preparata in vista del vertice straordinario Ue-Turchia si sottolinea anche che l'Unione europea"sarà al fianco della Grecia in questo difficile momento e farà tutto il possibile per aiutarla a gestire la situazione". Gli sherpa dei 28 sono attualmente riuniti per preparare l'incontro che si terrà domani a Bruxelles. Nel documento si ricorda che già in occasione del vertice del 19 e 19 febbraio scorsi il Consiglio Europeo aveva deciso di ripristinare una situazione di "piena applicazione" del codice Schengen per il controllo delle frontiere da parte di tutti i Paesi aderenti all'accordo in modo da porre fine a un approccio caratterizzato dal "lasciar passare" gli immigrati. "Questa decisione - si legge ancora nella bozza - sta portando all'esaurimento dei flussi irregolari dei migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali".

La chiusura delle frontiere sta, tuttavia, riaprendo il Mediterraneo. E, con l'avvicinarsi della primavera e della bella stagione, si teme una recrudenscenza negli sbarchi. Tanto che la Nato ha messo in mare altre navi per "accogliere" i clandestini che cercano di raggiungere il Vecchio Continente. "L'obiettivo dell'operazione - ha tenuto a precisare il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg - non è quello di fermare o rimandare indietro i migranti, ma di aiutare i nostri alleati, Grecia, Turchia e Ue nella lotta ai trafficanti di esseri umani e alle reti criminali che stanno alimentando questa crisi". Insomma, faranno da ponte verso l'Europa incrementando un'invasione che è in atto ormai da mesi. Il comando navale dell'Alleanza ha già preso accordi con Frontex e con i governi di Atene e Ankara per poter procedere allo scambio di informazioni in tempo reale e, quindi, consentire loro di avviare altrettanto rapidamente le necessarie operazioni. "Questa collaborazione - ha detto ancora Stoltenberg - è un eccellente esempio di come Nato e Ue possano lavorare insieme per affrontare sfide comuni.

È molto positivo che sia stato possibile finalizzare un accordo in così poco tempo: in questa crisi il tempismo è essenziale e la cooperazione è un elemento chiave". Attualmente nell'area operano già tre unità Nato, ma altre, a quanto si è appreso, se ne aggiungeranno presto e una sarà sicuramente messa a disposizione dalla Francia.

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