Nemtsov, tutte le piste dell'omicidio: islamici, ucraini, opposizione

Dopo la morte del leader russo d'opposizione è partita la gara ad incolpare Putin: ma sulla base dei dati raccolti sinora quella contro il Cremlino sembra un'accusa vacillante

Nemtsov, tutte le piste dell'omicidio: islamici, ucraini, opposizione

Da due giorni la Russia si è fermata, l'opinione pubblica spaccata sulla morte di Boris Nemtsov, storico oppositore del presidente Putin. Da un lato l'opposizione, fiancheggiata dai media occidentali, che senza esitazione punta il dito contro il Cremlino; dall'altro i filogovernativi, che ostentano prudenza e in alcuni casi gridano al complotto antiputiniano.

In effetti gli elementi da chiarire in questa brutta storia sono ancora molti. E, nonostante Nemtsov abbia ripetuto più volte di sentirsi nel mirino del governo, con il passare delle ore spuntano sempre nuove piste che riconducono a mandanti che con Vladimir Putin hanno ben poco a che fare.

Anzitutto "l'ipotesi ucraina", per cui l'omicidio di Nemtsov, ex vicepresidente con Boris Eltsin, potrebbe essere stato ispirato dai nazionalisti di Kiev, ansiosi di togliere di mezzo un'importante voce critica alle politiche putiniane sulla guerra in Ucraina orientale. Del resto, i detrattori della "pista putiniana" fanno notare come il presidente russo non avrebbe motivi per togliere di mezzo in modo così plateale un oppositore proprio ora che gode di una popolarità interna così alta. Mancherebbe insomma il movente.

I dubbi più forti si appuntano infatti sulla modalità dell'omicidio, da molti considerato troppo "rozzo" e plateale per essere opera dei servizi governativi: è questa ad esempio l'opinione di Edward Luttwak, intervistato oggi dal Messaggero: "Un omicidio di Stato sarebbe stato meno plateale e rischioso", spiega il politologo americano. Che punta il dito anche contro l'assenza di un movente plausibile: "Nemtsov era sì una delle voci più critiche della politica di espansione di Putin in Ucraina, ma la sua protesta non era assolutamente in grado di minare la popolarità del presidente. Avrà piuttosto suscitato l'ostilità dei nazionalisti."

Nei giorni scorsi, poi, gli inquirenti avevano anche avanzato l'ipotesi che tra gli assassini di Nemtsov potessero celarsi anche formazioni islamiste, forse provenienti dalla regione dell'Inguscezia. I sostenitori di questa ipotesi ricordano poi che l'ex vicepresidente di Elstin era ebreo. Inoltre è stata proposta anche una ricostruzione inquientante: che dietro all'omicidio del leader d'opposizione potesse esserci addirittura la stessa opposizione politica a Putin, pronta a tutto pur di screditare un presidente in fortissima ascesa di popolarità.

Molti inoltre sollevano dubbi sulle manifestazioni di cordoglio che si sono viste ieri in piazza a Mosca, convocate nel giro di poche ore ma, secondo diversi osservatori, talmente ben organizzate da lasciar pensare a una preparazione assai più lunga di quella consentita in meno di due giorni.

Infine c'è un ultimo punto oscuro: quello relativo a Anna Duritskaya, la top-model con cui

Nemtsov si accompagnava. Le è stato vietato di abbandonare il Paese, ma lei insiste per tornare in Ucraina. Per qualcuno potrebbe addirittura essere una spia di Kiev, mentre altri azzardano l'idea della pista passionale.

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