I corpi senza vita di due italiani sono stati recuperati in Nepal. Si tratta di Renzo B. e Marco P., entrambi travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. Risultano ancora dispersi, invece, i quattro speleologi del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma. Si tratta di Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli, Oskar Piazza e Giovanni Pizzorni: .
Rientrato l'allarme per lo scalatore veronese che si temeva fosse disperso. Giovanni Cipolla, 24 anni, ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. A causa del sisma si erano interrotte le comunicazioni e per questo si erano persi i contatti. La zia del giovane ha riferitoche il nipote sta bene e la famiglia è tranquilla. Salva anche la copywriter 39enne di Bergamo di cui non si avevano notizie da giorni: Fiorella Fracassetti ha chiamato casa, si trova a Kathmandu e dovrebbe rientrare, come previsto, nella giornata di domani.
"Il bilancio delle vittime continua a salire costantemente. Siamo a oltre tremila morti ma le stime, considerando i distretti colpiti, potrebbero toccare 6000 persone. Si calcola vi siano già 5.000 feriti e migliaia sono sfollati e senzatetto". A dichiararlo è padre Pius Perumana, direttore della Caritas del Nepal a Fides.
Tante le persone inghiotte dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell'Everest, quella che collega il Campo base al Campo 1. Impossibile darne un numero. Ad affermarlo è l'associazione Ev-K2-Cnr, sulla base di quanto riportato ieri dagli sherpa, una popolazione insediata tra le montagne. A riferire le testimonianze degli sherpa è l'alpinista Mario Vielmo. La zona in cui sono state viste le persone intrappolate è quella nota agli alpinisti come "icefall", la cascata di ghiaccio che si trova nella zona opposta a quella colpita nei giorni scorsi dalle due valanghe.
"E' un percorso molto pericoloso - osserva il portavoce dell'associazione Ev-K2-Cnr, Pietro Coerezza - perchè lì il ghiaccio è normalmente in movimento". Basti pensare che in un crollo avvenuto sulla icefall un anno fa avevano perso la vita 16 persone, per la maggior parte sherpa. "E' difficile - aggiunge l'associazione - avere una stima di quante possano essere le vittime".
Un turista livornese, Enrico Cambini, imprenditore di 50 anni appassionato di trekking, è rimasto bloccato in Nepal. Enrico sta bene e si trova bloccato a Pheriche, un villaggio ad oltre 4 mila metri di altezza, secondo quanto riportato oggi da il Tirreno. Da lì, con un'organizzazione turistica americana avrebbe dovuto partecipare ad un trekking di alta quota fino al campo base dell'Everest. Racconta il fratello Giorgio: "È bloccato in attesa che il gruppo organizzato con cui è partito riesca a predisporre il rientro. Lo abbiamo sentito ieri per pochi secondi, il tempo di parlarci con il satellitare e con la linea che va e viene. Internet non funziona e anche l'elettricità è un lusso. Il terremoto ha colpito anche lì - conclude Giorgio Cambini - ma non ha fatto gli stessi danni di Katmandu. Era partito una decina di giorni fa per il Nepal, dov'era già stato. È un appassionato di trekking e ha fatto tutte le catene più importanti: dalle Ande al McKinley, dal Kilimangiaro agli Urali".
"Abbiamo visto la morte in faccia", ha dichiarato l'alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell'associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell'Everest.
Intanto continua l'evacuazione degli scalatori bloccati in seguito alle valanghe. Lo comunica dal campo base lo scalatore . "Tre elicotteri sono in volo continuo ma possono evacuare solo due persone per ogni viaggio", ha spiegato il rumeno Alex Gavan. Soltanto 4671058654785px;"> sull'Everest, secondo le autorità locali, sarebbero almeno 22 i morti e 60 i feriti.
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