"Non dimentico, se ne pentirà". Putin alza il tiro e sfida Erdogan

Nel discorso alla nazione Putin torna a minacciare la Turchia: "Non ci fermeremo alle sanzioni". E conferma l'impegno in Siria contro i tagliagole dell'Isis

"Non dimentico, se ne pentirà". Putin alza il tiro e sfida Erdogan

"Se qualcuno pensa che la reazioni della Russia saranno limitate alle sanzioni commerciali, si sbaglia di grosso". Nel discorso alla nazione Vladimir Putin rilancia le accuse alla Turchia di complicità con i tagliagole dello Stato islamico e minaccia apertamente Recep Tayyip Erdoğan. "Non dimenticheremo l'abbattimento del jet russo - avverte - i turchi se ne pentiranno".

Quello che stamattina ha parlato alla Russia è un Vladimir Putin infuriato con la Turchia e con la comunità internazionale le cui politiche divisive non fanno altro che fiancheggiare i miliaziani del Califfato. Ma, al tempo stesso, si mostra sempre più determinato ad assumersi l'impegno di sconfiggere Abu Bakr al Baghdadi e i suoi uomini che terrorizzano il Medio Oriente e minacciano l'Occidente. Dopo aver ringraziato i militari russi che combattono l'Isis e i parenti dei due soldati, che erano in missione in Siria quando sono stati ammazzati dai missili turchi, chiede "un solo pugno" contro il terrorismo: "Bisogna lasciare da parte tutte le differenze e creare un unico e potente fronte antiterrorista che agisca in base al diritto internazionale e sotto l'egida dell'Onu". A irritare maggiormente il presidente russo sono le profonde divisioni all'interno della coalizione anti Isis e le posizioni dell'Occidente che si schiera al fianco della Turchia nonostante le prove dei legami tra Erdogan e lo Stato islamico. A far precipitare la situazione è sicuramente stato l'abbattimento del Su-34 russo da parte dell'aviazione turca. Un duro colpo alla Russia che il Cremlino non laverà via con semplici sanzioni economiche. "Ankara si pentirà di ciò che ha fatto - avverte il capo del Cremlino - non si può ignorare il suo aiuto ai terroristi dell'Isis che gli permette di riempirsi il portafoglio con petrolio rubato". E mette in chiaro che la reazione di Mosca "se qualcuno pena che la reazione russa si limiterà alle sanzioni economiche, si sbaglia di grosso". "La cricca al governo in Turchia continuerà a pentirsi di ciò che ha fatto, non se la caverà con i pomodori".

Se da una parte critica la comunità internazionale per le posizioni troppo chine nei confronti della Turchia, dall'altra Putin torna a invocare una regia unica contro il terrorismo sotto l'egida dell'Onu e a chiedere a tutti i Paesi del mondo che contribuiscano a lavorare contro questa minaccia.

"Bisogna metter da parte le differenze e creare un unico e potente fronte anti-terrorismo che agirà con il mandato del diritto internazionale e sotto l'egida dell'Onu - spiega il presidente russo - una nazione da sola non può sconfiggere il terrorismo internazionale, soprattutto se i confini internazionali sono praticamente aperti, il mondo assiste a una nuova migrazione di persone e i terroristi si giovano di costante flusso finanziario".

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