Qualora scoppiasse un conflitto su larga scala contro la Russia, invieremo la nostra intera flotta F-35 per colpire le strutture sensibili del paese. È quanto emerge da un rapporto classificato del governo norvegese ottenuto dal quotidiano Klassekampen. Secondo il documento stilato dai servizi segreti della Norvegia e realizzato a supporto dell’acquisizione del sistema JSF, l’F-35 potrà essere utilizzato in tre possibili scenari. Nel primo scenario, qualora dovesse scoppiare un conflitto su larga scala contro Mosca, l’intera flotta norvegese composta da 52 F-35A, effettuerebbe attacchi in profondità contro le strutture sensibili russe. Nel secondo scenario, l'Air Force sarebbe in grado di intercettare qualsiasi minaccia aerea nemica, garantendo dodici F-35A alle operazioni della NATO all'estero. Nel terzo scenario, infine, la flotta eseguirà voli di routine a protezione dello spazio aereo nazionale e formazione all’estero. Il governo norvegese ha finanziato l'acquisto di 22 F-35A. Successive autorizzazioni avverranno su base annua. La fornitura completa sarà per 52 F-35A, versione a decollo convenzionale dello JSF.
I servizi segreti di Oslo prevedono che, qualora scoppiasse un conflitto con la Russia, ad essere contese saranno le acque territoriali norvegesi. La risposta norvegese è strutturata sulla bassa osservabilità dell’F-35, ritenuto in grado di sfuggire al rilevamento dei radar nemici e di colpire in profondità impunemente. Parliamo esclusivamente di una configurazione pulita con armi trasportate nella stiva interna per non inficiare la firma radar. Le piattaforme tattiche di quinta generazione saranno schierate a Orland, nella contea di Sør-Trøndelag e nei pressi di Evenes, nella contea di Nordland. Il piano di battaglia chiamato “raccolta di energia” prevede un primo raid contro le navi da guerra russe nel Mare di Barents e nel Mare di Norvegia. Sconfitta (sempre secondo le stime dei servizi segreti norvegesi) la flotta navale, i 52 F-35A colpiranno il territorio russo in profondità. Anche in questo caso, il Ministero della Difesa si basa su delle stime. Appare improbabile che l’intera flotta F-35 norvegese possa riuscire ad affondare le navi russe ed abbattere possibili caccia puri che saranno quasi certamente in zona, senza subire una sola perdita. Gran parte dell'arsenale nucleare russo è basato nelle zone intorno Murmansk, vicino al confine con la Norvegia. Severomorsk, nel fiordo di Murmansk, ospita il comando della rinata Flotta del Nord: è una delle basi russe più protette del paese ed ospita sistemi di difesa di ultima generazione come gli S-400 ed a breve anche gli S-500. L'S-400 è stato progettato specificatamente per intercettare le minacce stealth occidentali. Severomorsk è la terza città più grande della penisola di Kola con 50.000 abitanti. La base si trova nei pressi della baia di Kola, circa 20 chilometri a nord di Murmansk. A 45 chilometri dal confine norvegese si trova anche la base Zapadnaya Litsa, comando dei sottomarini d’attacco a propulsione nucleare russi.
Nel piano a lungo termine redatto dal Ministero della Difesa, si precisa che “la Royal Norwegian Air Force dovrà sempre essere in grado di fornire uno squadrone alla causa internazionale, in base alle esigenze della NATO”. E’ un concetto valido ancora oggi. La forza aerea norvegese è concepita per intercettare minacce nel nord della Paese e nello stesso tempo garantire dodici caccia a livello internazionale.
Secondo le stime del Ministero della Difesa, i costi di acquisizione per 52 F-35A ammontano a 8,5 miliardi di dollari. Il costo per l’intero ciclo di vita del programma F-35 norvegese è stato stimato in 31,5 miliardi di dollari.
L'F-35 è una piattaforma tattica a bassa osservabilità. Non è stato progettato per la superiorità aerea ed il dogfight, ma per eccellere in contesti che enfatizzano il Beyond Visual Range (BVR), in ambienti ad alta intensità di informazioni connesse in rete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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