In Belgio è partita la caccia all'uomo. La polizia sta cercando di identificare un 15enne che invoca Allah perché lo aiuti ad "annientare tutti i cristiani". Il video è apparso on line nei giorni scorsi ed stato subito "scovato" dal Memri, l'Istituto di Ricerca sui Mass Media in Medio Oriente, un centro privato di monitoraggio, studio e analisi con sede a Washington. A preoccupare i servizi di sicurezza è il fatto che il giovane si aggira nella notte per le vie di Verviers a minacciare nuovi attacchi terroristici.
La ripresa, dalla durata di poco superiore a un minuto, mostra il ragazzo aggirarsi nottetempo per le vie del centro di Verviers (guarda il video). La città della provincia di Liegi è la stessa in cui, nel gennaio del 2016, fu smantellata una cellula terroristica, risultata poi legata agli autori delle stragi di Parigi del 13 novembre 2015 e ad altri islamici radicalizzati tra cui il jihadista che un anno fa aprì il fuoco a bordo del treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi.
Mentre cammina il giovane recita una sorta di preghiera in lingua araba. Già la cantilena è inquietante. Ma quello che invoca lo è ancora di più. "O Allah - prega - annienta gli esecrabili cristiani. O Allah - insiste - uccidili tutti. Non risparmiarne neppure uno". Il testo è stato fatto tradurre ieri dal Memri, spesso accusato di scarsa imparzialità se non addirittura di islamofobia. Ma, secondo quanto riferito dai quotidiani della catena Sud Presse, la traduzione è corretta.
La prima apparizione del filmato risalirebbe al 2 agosto, cioè a una settimana dopo il sanguinoso assalto in una chiesa della vicina Francia, a Saint-Etienne-du-Rouvray, dove padre Jacques Hamel fu sgozzato e un anziano parrocchiano, Guy C., ridotto in fin di vita da Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean. A metterlo in rete era stato un account legato agli ambienti islamisti più estremistici sull'applicazione di messaggeria Telegram, molto utilizzata per la difficile tracciabilità delle comunicazioni.
Stando all'emittente televisiva Rtl, l'interprete della registrazione potrebbe essere un quindicenne figlio di Shayh Alami, controverso imam già colpito da diversi ordini di espulsione dal Belgio per la sua propaganda salafita ed ex responsabile della moschea di Dison, località che si estende alla periferia nord di Verviers, dove malgrado tutto risiede ancora insieme alla famiglia. Oltre al figlio dell'imam, si sospetta ancora di un suo coetaneo. Entrambi sono, infatti, noti agli inquirenti "per essersi radicalizzati". "Di chiunque si tratti, è una persona periocolosa - ha assicurato il sindaco di Dison, Muriel Targnion - deve essere arrestato e subito interrogato".
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