Orrore in Siria, a decine decapitati dall'Isis

Le immagini choc diffuse sui social: la scorsa settimana sono stati giustiziati decine di militari. Le teste infisse su una cancellata come macabri trofei

Orrore in Siria, a decine decapitati dall'Isis

Decine di teste decapitate e infilzate sulle punte di una cancellata: succede in Siria, dove i miliziani delle Stato islamico (Is) avrebbero occupato una base dell'esercito alla periferia della città di Raqqa, decapitandone gli occupanti e diffondendo le immagini sui social.

Nel filmato si vedono diversi corpi decapitati lasciati insepolti su un marciapiede, alla base della cancellata su cui sono state infisse le teste.

La base di Raqqa ospitava la 17esima divisione dell'esercito siriano, che era occupata in un'azione di ripiegamento di fronte all'offensiva portata avanti dall'Isis. Ora l'esercito siriano starebbe incalzando i militanti islamici con elicotteri ed aerei da combattimento.

L'occupazione della base non costituirebbe una conquista strategica significativa, ma metterebbe comunque a rischio la città di Deir-Ezzor, ancora sotto il controllo siriano ma circondata e minacciata dai militanti islamisti.

L'Isis - acronimo per Stato Islamico dell'Iraq e del Levante - è uno stato non riconosciuto autoproclamatosi indipendente nei territori di Iraq e Siria nel giugno scorso, sotto la guida del califfo Abu-Bakr al Baghdadi. Grazie al notevole attivismo di un esercito di fanatici miliziani pronti a tutto pur di imporre la Sharia in tutti i territori conquistati, l'Isis ha fatto parlare di sè in tutto il mondo grazie ad azioni clamorose come la distruzione della moschea di Mosul, risalente all'ottavo secolo d.C. e ritenuta un "rifugio di apostati".

Persino i terroristi di al-Qaida hanno bollato Isis come "estremista": un giudizio da cui è difficile dissentire. Sempre a Mosul è stata imposta la conversione forzata alla già sparuta comunità cristiana, i cui esponenti sono stati posti di fronte all'alternativa tra pagare una tassa, convertirsi o andarsene. Per chi si rifiutava, c'era l'arruolamento forzato nelle formazioni militari, o addirittura la pena di morte. E ancora, l'utilizzo della crocifissione come bestiale metodo di esecuzione per i nemici, le copie del Corano distribuite per strada a passanti ed automobilisti.

Inoltre nei giorni scorsi si era diffusa la notizia - poi smentita - secondo cui lo stesso Al Baghdadi avrebbe ordinato l'infibulazione coatta di tutte le donne dello Stato Islamico. Anche tra i più accesi sostenitori della guerra santa contro l'Occidente, però, si sono levate molte voci di biasimo contro i delitti raccapriccianti di cui si macchiano i soldati dell'Isis.

Su Twitter le foto dei soldati siriani decapitati vengono accolte da un fiume di commenti choccati: "Combattere e uccidere sul campo di battaglia va bene, ma esibire le teste dei nemici in questo modo è contrario agli insegnamenti della Sunna (una delle principali fonti della legge islamica, ndr)", scrive @Ajaz707, che pure esibisce un account pieno di riferimenti alla sovranità universale di Allah.

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