Il Papa ai musulmani: "Uniti diciamo no alla violenza

Papa Francesco nella moschea di Bangui: "Insieme diciamo no all’odio, alla vendetta, alla violenza, in particolare a quella che è perpetrata in nome di una religione o di Dio. Dio è pace, Salam"

Il Papa ai musulmani: "Uniti diciamo no alla violenza

Duecentocinquanta musulmani accolgono Papa Francesco nella moschea di Bangui (Repubblica Centrafricana). Bergoglio chiede subito ai suoi ospiti di essere condotto davanti al mihrab, il punto di maggior devozione all’interno della moschea. Francesco rimane in silenzio e raccoglimento per alcuni minuti. Gli imam gli donano una tavoletta con l'incisione di un versetto del Corano: "Se tu trovi certe persone più disponibile ad amare, sono quelli che si dicono cristiani". Dopo gli incontri in moschea il Papa visita i rifugiati radunati in alcune tende vicino alla moschea, e poi si sposta alla scuola di Koudoukou, dove bambini cristiani e musulmani studiano insieme.

"Insieme diciamo no all’odio, alla vendetta, alla violenza, in particolare a quella che è perpetrata in nome di una religione o di un Dio: Dio è pace, salam". Papa Francesco esorta tutti alla pace e ricorda: "Tra cristiani e musulmani siamo fratelli, dobbiamo dunque considerarci e comportarci come tali. Dobbiamo rimanere uniti, perché cessi ogni azione che, da una parte e dall’altra, sfigura il volto di Dio e che ha in fondo lo scopo di difendere con ogni mezzo interessi particolari, a scapito del bene comune".

Bergoglio si sofferma anche sul futuro politico del martoriato paese in cui si trova, augurandosi che le prossime elezioni diano unità alla Repubblica Centrafricana: "Auspico che le prossime consultazioni nazionali diano al Paese dei responsabili che sappiano unire i Centrafricani, e diventino così simboli dell’unità della nazione piuttosto che i rappresentanti di una fazione".

Il discorso dell'imam

"La vostra visita è un simbolo che comprendiamo perfettamente - ha detto l'imam della moschea centrale a Bergoglio -. Ma vorrei subito rassicurarvi. Il rapporto tra noi e i fratelli cristiani è così profondo, che nessuna manovra tendente a minarne le basi può avere successo. I facinorosi potrebbero ritardare il completamento del progetto comune o compromettere per qualche tempo le attività, ma mai potranno distruggere i legami di fratellanza che uniscono così saldamente le nostre comunità. La solidarietà mondiale verso il popolo dell'Africa centrale - ha aggiunto rivolgendosi al Papa - si esprime attraverso la vostra visita nel nostro Paese e la vostra presenza nella moschea centrale di Bangui. Vogliamo ringraziarvi. Attraverso le sue azioni di solidarietà il mondo esterno ci dimostra che ci sta guardando e che è preoccupato per la nostra situazione".

Folla oceanica allo stadio

Il Papa arriva nello stadio Barthelemy Boganda di Bangui per celebrare la messa nella ricorrenza liturgica di

Sant’Andrea Apostolo. Il Pontefice compie un giro nel complesso sportivo della Repubblica Centrafricana a bordo della papamobile e saluta i fedeli che sventolano al suo passaggio la bandierine con i colori della Santa Sede.

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