Papa Francesco: "I miei genitori erano migranti. Oggi sarei stato tra gli scartati"

Bergoglio torna a chiedere all'Occidente di accogliere i migranti: "Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri". E spiega: "Nessuno di noi è un'isola"

Papa Francesco: "I miei genitori erano migranti. Oggi sarei stato tra gli scartati"

"Anch'io sono nato in una famiglia di migranti: mio papà, i miei nonni, come tanti altri italiani, sono partiti per l'Argentina e hanno conosciuto la sorte di chi resta senza nulla". In un videomessaggio inviato al Ted 2017, conferenza in corso a Vancouver che riunisce esponenti dell'economia, delle scienze e della cultura a livello mondiale sul tema "The future you", papa Francesco torna ad affrontare l'emergenza immigrazione e a invitare l'Occidente, e in particolar modo i Paesi dell'Unione europea, ad accogliere gli extracomunitari. "Anch'io - chiosa Bergoglio nel suo intervento - avrei potuto essere tra gli 'scartati' di oggi".

Papa Francesco sogna un futuro di pace nel quale "lo sviluppo tecnologico passa coniugarsi con una maggiore equità sociale". Intervenendo a sorpresa con un messaggio in diretta alla conferenza "Ted Talk" di Vancouver ha detto di essere contento di partecipare all'incontro. "Mentre guarda al domani - spiega - il titolo 'The future you' invita già da oggi al dialogo: guardando al futuro, invita a rivolgersi a un 'tu': il futuro è fatto di te, è fatto cioè di incontri, perché la vita scorre attraverso le relazioni". E questo "tu", a detta del Santo Padre, passa anche attraverso l'accoglienza degli immigrati. "Mi piacerebbe innanzitutto - ha confidato - che questo incontro ci aiuti a ricordare che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un'isola, un io autonomo e indipendente dagli altri, che possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno. Spesso non ci pensiamo - ha continuato - ma in realtà tutto è collegato e abbiamo bisogno di risanare i nostri collegamenti: anche quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perchè non divampi in un incendio e non lasci cenere".

Al giorno d'oggi, per papa Francesco, molti sembrano non credere che sia possibile un futuro felice. "Questi timori vanno presi sul serio - ha argomentato - ma non sono invincibili. Si possono superare, se non ci chiudiamo in noi stessi.

Perchè la felicità si sperimenta solo come dono di armonia di ogni particolare col tutto. Anche le scienze - lo sapete meglio di me - ci indicano oggi una comprensione della realtà, dove ogni cosa esiste in collegamento, in interazione continua con le altre".

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