Momenti di forte apprensione a Reno (Nevada), durante un comizio di Donald Trump. Un uomo si agita, con un cartello in mano. Qualcuno grida che c'è un'arma e subito scoppia il parapiglia. Trump viene trascinato via dal palco e l'uomo è bloccato dagli agenti dei servizi segreti (guarda il video). Ma dai controlli non spunta alcuna arma e dopo qualche minuto Trump torna a parlare. Dopo aver ringraziato gli uomini della sicurezza, "ragazzi fantastici", torna a spronare i suoi sostenitori: "Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile per noi. Ma non ci fermeremo. Mai, non ci fermeremo mai".
La persona fermata è Austyn Crites, 33 anni. ''Quando ho tirato fuori il cartello - racconta ai giornalisti - la gente intorno a me cercava di afferrarla con i relativi fischi ed è tutto quello che ci si aspetterebbe in una situazione come questa". Sul cartello c'era questa scritta: "Repubblicani contro Trump".
Fonti del dipartimento di sicurezza hanno dichiarato ad Abc che l'arrestato non era armato e che il panico è derivato dal fatto che ha tentato di sollevare un cartello e che qualcuno ha urlato la parola "arma". Questo ha causato l'intervento degli agenti, alcuni in tenuta antisommossa.
Un comizio dopo l'altro, fino all'ultimo istante
Le ultime 48 ore prima del voto saranno le più concitate. Entrambi i candidati inseguiranno l’ultimo voto utile. Hillary Clinton oggi sarà in Ohio (Stato chiave quanto tradizionalmente in bilico dove è in leggero vantaggio Trump): l’Ohio assegna 18 grandi elettori sui 270 necessari per vincere. Non solo. Nelle ultime 13 elezioni presidenziali chi lo ha conquistato si è ritrovato sempre alla Casa Bianca. Clinton passerà poi in New Hampshire. In Wisconsin interverrà il candidato vicepresidente Tim Kaine. Nella decisiva Florida (29 grandi elettori) dove Hillary è stata co-protagonista con Trump nel fine settimana, sbarca Barack Obama. In Pennsylvanya (20 voti) giocherà le sue carte il vicepresidente Joe Biden e interverrà anche Chelsea Clinton.
Trump, che salvo rare eccezioni può contare solo su se stesso, ha annullato un appuntamento in Wisconsin, per fare uno sgarbo al presidente (uscente) della Camera e leader del Grand Old Party (Gop) Paul Ryan - sostenitore troppo tiepido - e
si presenterà nel democraticissimo Minnesota. Prima sarà in Iowa, poi in Michigan e Pennsylvanya. Entrambi i candidati attenderanno l’esito del voto, l’8 novembre sera, nella loro città (d’adozione per Clinton): New York.
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