Bnp Paribas alla sbarra per aver finanziato Al Qaeda

L'istituto di credito parigino è a processo negli Usa con l'accusa di aver dato supporto economico ai paesi che hanno aiutato i qaedisti nel compiere gli attacchi alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania nel '98

Bnp Paribas alla sbarra per aver finanziato Al Qaeda

Cè una banca che si chiama BNP Paribas, ci sono centinaia di morti, due attentati e una sigla del terrore: Al Qaeda.

Non è una notizia riguardante i fatti avvenuti nelle ultime ore nella capitale francese, ma è comunque una storia di vittime, di carnefici e di internazionalismo islamista.

Quanto riportato a metà settimana da media internazionali e anche italiani, tra cui il sito di Nigrizia, serve per comprendere, anche adesso, come le dinamiche del terrore non si limitano alla marzialità del fanatismo, ma hanno complicità capillari, valicano religioni e frontiere, così come le vittime sono tali in quanto uomini, uomini con il diritto di essere diversi, e uomini accomunati dalla non accettazione del totalitarismo dell'orrore, a Parigi come a Nairobi.

La storia denunciata dalla stampa statunitense e locale riguarda la banca francese BNP Paribas, che negli USA deve rispondere dell'accusa di aver fornito ''deliberatamente e consapevolmente, denaro, sostegno materiale e risorse'' ai qaedisti che attaccarono le ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam nel 1998.

L'origine del processo ha radici in una sentenza americana che ha riguardato l'Istituto di Credito nel 2014. La banca transalpina risulta essere infatti stata condannata a pagare quasi 9 miliardi di dollari, dopo aver ammesso di aver violato gli embarghi americani in Sudan, Iran e Cuba. E durante il processo sarebbe stato appurato che il colosso transalpino abbia ricoperto il ruolo di ''banca centrale del governo sudanese'' e che questo suo compito abbia permesso anche il finanziamento di gruppi del terrore grazie a passaggi di denaro tra Bnp Nord America e Bnp Svizzera.

Ma non è l'unica sentenza alla quale si sta appellando oggi l'accusa; ce n'è anche un'altra, emessa nel 2011 dalla Corte Statunitense, in cui è stata riconosciuta la responsabilità di Iran e Sudan nel sostegno al terrorismo e, nello specifico, per quel che riguardava i fatti del '98.

Ora, quindi, dopo essere stato decretato che Iran e Sudan sono Paesi che hanno aiutato gli jihadisti e che la BNP Paribas ha supportato questi Paesi, il pool di avvocati dello studio Fay

Kaplan punta ad ottenere la condanna della banca e il risarcimento per i parenti delle vittime statunitensi.

Le stragi avvennero il 7 agosto 1998: 224 morti, 11 americani e 213 africani, e oltre 4000 i feriti.

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