Stato di agitazione in Polonia dove gli insegnanti sono in sciopero dalla settimana scorsa contro la riforma della soppressione della scuola media.
Questo comporterà migliaia di licenziamenti e a detta di Ryszard Petru, leader del principale partito d'opposizione, Nowoczesna (i moderni) "lo sciopero è il grido di disperazione contro i piani del governo che vogliono rendere la formazione dei giovani polacchi più ideologica, ovvero legata alle idee di Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedlywosc, il partito di maggioranza assoluta)".
La riforma dell'istruzione è stata voluta dal governo nazionalconservatore liberamente eletto della premier Berata Szydlo. Come riporta La Repubblica in base alle leggi polacche gli insegnanti non possono scioperare per motivi politici né per protestare contro i contenuti culturali dell'insegnamento. Per questo motivo l'agitazione si concentra contro il pericolo di licenziamenti in massa con la richiesta di un aumento di stipendio.
In Polonia i giovani frequentano cinque anni di scuola elementare, poi tre di scuola media, poi si passa alla scelta delle superiori o tecniche. Si vuole adesso introdurre il sistema scolastico tedesco che unifica i primi otto anni di scuola eliminando così la scuola media.
Il liceo l la scuola tecnica durerà invece 4 anni.Insegnanti e genitori denunciano molti punti della riforma soprattutto la probabile diminuzione di ore di lezione di Storia a vantaggio di quelle di sport ed educazione fisica.
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