Putin: "Rischio di una guerra nucleare e della fine della civiltà"

Il presidente russo, durante la tradizionale conferenza annuale di fine anno, si mostra preoccupato sul futuro del mondo, ma ricorda anche i dati economici positivi di Mosca

Putin: "Rischio di una guerra nucleare e della fine della civiltà"

Il presidente russo Vladimir Putin lancia l'allarme durante la grande conferenza di fine anno. "Il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare" ha detto il leader del Cremlino. Secondo il presidente russo il declino della sicurezza internazionale soprattutto nell'ambito della corsa agli armamenti, "aumenta l’incertezza". E il riferimento è ovviamente alla decisione degli Stati Uniti di uscire dalla trattato Inf sulle armi nucleari. Una scelta che secondo Putin rappresenta il "collasso del sistema internazionale di deterrenza".

"La superiorità russa nella difesa missilistica serve a mantenere la parità strategica e se arriveranno i missili in Europa, poi l'Occidente non squittisca se reagiremo. Ma confido che l'umanità avrà abbastanza buon senso per evitare il peggio". Secondo Putin, il rischio maggiore per l'Europa (e in particolare per la Russia) è quello dell'utilizzo di armi nucleari "a bassa potenza". Quest'idea, che da tempo si sta stabilizzando in alcune Difese occidentali, in particolare al Pentagono, secondo il Cremlino è indice di una pericolosa corsa verso la catastrofe atomica, che "potrebbe portare alla morte di tutta la civiltà e forse alla fine del pianeta".

Putin ha poi dichiarato che vuole che la Russia diventi parte del club delle cinque potenze economiche mondiali. Secondo il presidente russo, la Federazione ha "le forze necessarie". "Dobbiamo entrare in una nuova 'lega' a livello economico", ha detto ai 1702 giornalisti riuniti per la sua conferenza stampa annuale, "abbiamo le forze per arrivare al quinto posto in termini di dimensioni dell'economia, e penso che lo faremo". Auspicio confermato anche dai dati dell'economia russa: "Negli ultimi dieci mesi il Pil russo è cresciuto dell'1,7 per cento", ha affermato Putin.

Il presidente russo ha parlato anche della decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dalla Siria. "Per quanto riguarda la vittoria sullo Stato islamico, sono totalmente d'accordo con il presidente americano", ha proseguito Putin, "abbiamo inferto pesanti sconfitte all'Is (Isis, ndr) in Siria". Tuttavia, il capo del Cremlino ha anche detto che la Federazione Russa "non ha ancora visto alcun segno del ritiro delle truppe statunitensi, ma ammetto che è possibile".

C'è anche una nota di sarcasmo nelle parole del presidente russo: "Per quanto riguarda il ritiro delle truppe americane, non so cosa esso sia", ha detto. "Gli Stati Uniti sono in Afghanistan da quanti anni? Diciassette e quasi ogni anno dicono che ritirano le loro truppe, ma per ora sono ancora lì".

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