È scontro tra il Dipartimento di Stato americano, guidato da John Kerry, e Hillary Clinton, che lo guidava prima dell’attuale capo della diplomazia degli Stati Uniti. Nonostante la candidata presidenziale dei Democratici abbia richiesto che siano rese note tutte le mail inviate utilizzando un server privato, il Dipartimento non ne renderà pubbliche almeno sette, contenenti, ha detto il portavoce John Kirby, "22 documenti, in tutto 37 pagine" che da oggi sono top secret.
La decisione arriva tre giorni prima del caucus in Iowa, la prima prova delle primarie democratiche, che vedono Hillary Clinton favorità per la nomination. "Quando vennero inviati», ha sottolineato Kirby, questi documenti non furono classificati: oggi possiamo confermare che non verranno resi noti e disponibili" a chi li richiedesse in base al Freedom of Information Act. "I documenti -ha aggiunto- sono stati classificati su richiesta dell’intelligence". Il comitato della Clinton è furente, dopo aver chiesto la pubblicazione di tutte le mail proprio per evitare che lo scandalo sull’uso di uno server privato invece che statale inquini la corsa alla nomination ed, eventualmente, lo scontro con il rivale repubblicano per una presidenza sfumata già otto anni fa.
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