Continua a salire la tensione in Spagna a soli sei giorni dal referendum per l'indipendenza della Catalogna, considerato "illegale" da Madrid. Ora in campo c'è l'ipotesi dell'arresto del presidente catalano Carles Puigdemont. La possibilità della sua detenzione "è aperta", lo riferisce il procuratore capo Josè Manuel Maza.
Puigdemont è accusato di malversazione, prevaricazione e disobbedienza per i preparativi della convocazione sull'indipendenza del primo ottobre. Nonostante la minaccia di Madrid, il presidente catalano non sembra affatto disposto ad abbandonare il progetto: "La macchina si è messa in moto, il referendum si farà", ha dichiarato durante un'intervista a France Inter.
"C'è grande speranza da parte del popolo catalano e la gente è pronta a votare." Secondo Carles Puigdemont sarebbero infatti l'80% i catalani pronti ad esprimersi domenica prossima. E lo vogliono fare "in maniera democratica", ha aggiunto. Inoltre, la repressione dell'inziativa da parte dello Stato non avrebbe fatto altro che aumentare "la mobilitazione delle persone" a favore della consultazione.
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quanto riguarda invece il rischio di una guerra civile paventato da diverse testate giornalistiche, Puigdemont ha affermato che non è possibile, in quanto "la violenza non è un'opzione per la Catalogna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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