L'Isis può produrre armi chimiche. Secondo l'agenzia di stampa Tass e il capo del dipartimento per la non proliferazione delle armi del ministero degli Esteri russo, Mikhail Ulianov. Per Ulianov i miliziani dello Stato Islamico hanno preso possesso di tecnologie per produrre armi chimiche: "Sono stati registrati molti esempi di uso di armi chimiche in Siria e in Iraq da parte di miliziani dell'Isis" ha detto il capo del dipartimento.
La posizione del funzionario russo conferma quanto sostengono le truppe peshmerga da diversi mesi e cioè che gli uomini di al-Baghdadi utilizzano gas velenosi come l'iprite. "Nel caso dell'Isis - ha proseguito Ulianov - non si tratta solo dell'uso di cloro a scopi militari". Quello che preoccupa di più è la capacità produttiva dei terroristi conclude il funzionario: "Ci sono prove contro l'Isis sull'uso di vere armi chimiche, iprite, e forse lewisite, la cui produzione richiede l'uso di tecnologie piuttosto complesse".
L'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) intanto è volata a Baghdad per collaborare con le autorità locali una missione per indagare quale sia la capacità offensiva delle armi chimiche in mano al Califfato, in particolare nel nord dell'Iraq.
Intanto sempre la Russia conferma che l'arsenale chimico di
Damasco è stato quasi completamente distrutto. Ulianov fa sapere che "tutte le armi chimiche sono state trasportate fuori dalla Siria e solo l'uno per cento del volume totale è rimasto per essere distrutto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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