I jihadisti britannici che partono per combattere nelle file dell'Isis altro non sono che "segaioli ossessionati dal porno": parola del sindaco di Londra Boris Johnson.
Il primo cittadino della capitale britannica, non nuovo a uscite di questo genere, in un'intervista concessa a The Sun attacca duramente i propri concittadini e compatrioti che abbandonano il Regno Unito per andare a battersi in Medio Oriente: "Se si guarda al profilo psicologico di questi bombaroli, si scopre che nove volte su dieci fanno uso di materiale pornografico. Sono letteralmente dei segaioli. Onanisti incalliti."
Secondo Johnson, inoltre, i combattenti islamisti "vengono rifiutati dalle donne, non fanno sesso e così si rivolgono ad altre forme di appagamento, di tipo spirituale - che, naturalmente, non è affatto un appagamento". L'eccentrico sindaco di Londra, già noto per diverse prese di posizione controverse e per le proposte politiche assai originali, prosegue paragonando i jihadisti ad altre categorie di adolescenti "vulnerabili", come gli spacciatori o altri criminali comuni. Johnson, che a Londra gode di un'enorme popolarità, ha poi spiegato come la battaglia contro Isis non si vinca incolpando l'Islam dei crimini dei terroristi, ma ha anche aggiunto che i leader islamici hanno un dovere di curare i membri della comunità più "a rischio", soprattutto verso i giovani: "non sono abbastanza persuasivi in questo senso", ha concluso. ll sindaco è di recente tornato da un viaggio nel nord dell'Iraq, dove ha incontrato i combattenti peshmerga curdi.
Quello dei foreign fighters, però, è un problema che coinvolge la Gran Bretagna in maniera molto seria, con diverse centinaia di soggetti radicalizzati. I rapporti con la comunità islamica non sono sempre distesi, specie dopo il giro di vite voluto dal primo ministro Cameron in tema di immigrazione. Appena ieri, il segretario generale della Consulta dei musulmani britannici, Shuja Shafi, è intervenuto contestando le ispezioni nelle scuole per verificare l'insegnamento dei "valori britannici": "creano un'atmosfera di sospetto e di sfiducia", ha spiegato.
I musulmani di Gran Bretagna hanno sottoscritto di buon grado il piano d'insegnamento dei valori di giustizia e tolleranza, prosegue Shafi: valori "comuni a tutti", ma contestualizzati in un clima inquisitorio che ha "portato molti musulmani a provare la sensazione che il loro essere britannici fosse posto sotto esame.
" Le sue parole arrivano a pochi giorni di distanza dalle dichiarazioni del ministro per l'Istruzione Nicky Morgan, che ha ricordato come la lotta all'estremismo islamista nelle scuole britanniche sia da considerarsi una "priorità assoluta."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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