Siria, il Pentagono accusa Putin: "Mosca sta costruendo una base"

Anziché concentrarsi sui tagliagole dell'Isis, Obama trama contro Putin. E lo accusa di portare in siria sei carri armati da combattimento "altamente sofisticati"

Siria, il Pentagono accusa Putin: "Mosca sta costruendo una base"

"La Russia è impegnata in sforzi multivettoriali per formare un ampio fronte contro la minaccia dell’Isis". Il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, mette in chiaro subito quali sono le intenzioni del Cremlino in Siria. Mentre la comunità internazionale non osa assumersi le proprie responsabilità, Vladimir Putin si schiera senza problemi al fianco di Bashar al Assad nella guerra al califfo Abu Bakr al Baghdadi. Un asse che sembra non piacere agli Stati Uniti che ieri ha accusato Mosca di potenziare il sostegno militare a Damasco inviando attraverso due navi cargo sei carri armati da combattimento "altamente sofisticati" e ulteriori militari. Secondo la Stampa, il Pentagono è poi preoccupato dal ponte aereo russo verso l’aeroporto di Latakia che starebbe portando alla "realizzazione di una grande base avanzata destinata ad ospitare aerei, elicotteri e fanteria navale".

Non manca giorno che gli Stati Uniti non pungolino il Cremlino. Tanto che, nella lotta allo Stato islamico, sembrerebbe che Washington sia più interessato a indebolire il governo di Assad che a sconfiggere i tagliagole islamici. In un gioco delle parti, che non fa altro che alzare il livello dello scontro, l'America muove accuse a Putin. Che, agli occhi del presidente Barack Obama, continua a essere il nemico numero uno. In questo quadro sono state diffuse dal Pentagono le prime immagini satellitari che fotograno le infrastrutture russe in Siria. Gli scatti, oggi pubblicati dalla Stampa, "mostrano piste di atterraggio, elicotteri, luoghi destinati ad ospitare aerei, carri armati dispiegati per proteggere il terreno e batterie antiaeree". Secondo Jeff Davis, portavoce del Pentagono, i russi starebbero "realizzando una base aerea avanzata" che servirà a far decollare jet ed elicotteri per realizzare raid, aerei o terrestri. Alle accuse mosse dal Pentagono, però, l'ambasciatore siriano a Mosca, Riad Haddad, ha risposto accusando gli Stati Uniti di diffondere "bugie". "È vero che da 40 anni collaboriamo con la Russia sul piano militare - ha assicurato - ma ora non ospitiamo truppe russe sul nostro territorio".

Le continue accuse degli Stati Uniti non aiutano sicuramente a distendere il clima né tantomeno alla formazione di un fronte unito contro lo Stato islamico.

Anche oggi dal Cremlino ci hanno tenuto a far notare che Putin non ha ancora ricevuto "alcun segnale" su un possibile dialogo con Obama. Dialogo che Mosca ritiene "necessario" per "chiarire le posizioni reciproche e per tentare di raggiungere consenso e comprensione".

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