Un forte terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter (7.6 secondo il centro di sismografia europeo-mediterraneo) ha scosso il Nord dell'Iraq, al confine con l'Iran. L'epicentro è stato localizzato a 32 chilometri da Halabjah, nel Kurdistan iracheno e nella regione di Sulaymaniyya.
Otto i centri maggiormente danneggiati, tra cui le cittadine iraniane di Ozgole, Tazè Abad e Bayengan, tutte e tre nella regione di Kermanshah, a maggioranza curda. In Iraq il terremoto è stato avvertito nelle città di Baghdad, Najaf, Karbala e Mosul; in Iran a Tabriz, Hamedan, Elam, Khorram Abad, Sanandaj e persino nel porto di Bushehr, sul Golfo Persico. Il sisma è stato così forte da essere avvertito anche in Israele, in Kuwait e a Dubai.
Nelle città occidentali di Sanandaj e Ghasr-e-Shirin la gente è fuggita nelle strade e molte zone sono senza acqua e corrente. Al momento si parla di oltre 330 vittime e almeno 2.500 feriti, ma numerose persone sarebbero ancora bloccate sotto le macerie. Il direttore dei servizi di emergenza, Pir Hosein Kolivand, ha spiegato, che l'opera di salvataggio è ostacolata dall'interruzione di alcune strade.
La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha mobilitato tutti i corpi di sicurezza per accelerare le operazioni di soccorso ed estrarre le vittime dalle macerie.
Il
presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, su Twitter ha assicurato l'aiuto da parte del nostro Paese: "Centinaia di vittime in #Iran e #Iraq Italia vicina a chi soffre e pronta a offrire aiuti ai paesi colpiti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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