Quasi la metà degli ebrei britannici teme di non aver più futuro nel Regno Unito o in Europa. Notizie che fanno tremare i governi del vecchio continente. Si tratta dei risultati di un sondaggio condotto dall'associazione Campain Against Anti-Semitism (Caa). Secondo lo studio, il 45% delle persone interpellate ritiene di non avere futuro nel Regno Unito, il 58% in Europa. Addirittura, un quarto delle persone ha poi ammesso di aver pensato negli ultimi due anni di lasciare il Regno Unito. Il sondaggio è stato condotto dal 23 dicembre all'11 gennaio, nei giorni della strage al giornale satirico francese Charlie Hebdo e dell'attacco al supermercato kosher di Port de Vincennes nella capitale francese.
"I risultati della nostra ricerca sono una scioccante presa di coscienza dopo le atrocità di Parigi - ha dichiarato il presidente del CAA, Gideon Falter - il Regno Unito è in un momento critico. Se non ci sarà tolleranza zero, l'antisemitismo crescerà e gli ebrei britannici si interrogheranno sempre più sul loro posto in questo Paese."
I dati della ricerca arrivano proprio il giorno dopo i funerali dei quattro ostaggi ebrei morti per mano di Coulibaly nel supermercato kosher. Quello della sicurezza del popolo ebraico è un tema molto discusso: ieri sia dal premier israeliano Benyamin Netanyahu, sia dal presidente Reuven Rivlin hanno chiesto maggiore protezione. "Gli ebrei - ha ammonito il premier - hanno il diritto di vivere in molti Paesi al mondo, in piena sicurezza. Ma c'è una sola terra che è la loro patria storica e che li accoglierà sempre a braccia parte. Israele è la vera casa di tutti noi." Una dichiarazione che per molti è suonata come un invito a tornare 'a casa'.
Ma c’è chi non è d’accordo. "Gli ebrei non sono più al sicuro in Israele che in Europa" ha affermato il responsabile della comunità ebraica tedesca, Josef Schuster, intervistato dall'emittente radiofonica Hessische Rundfunk. "Proprio le persone in Israele sono minacciate dagli attentati terroristici: non considero la vita in Israele più sicura che in Europa, e in particolare in Germania", ha spiegato Shuster rispondendo così indirettamente all'invito all'emigrazione lanciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu agli ebrei francesi.
Intanto ieri, come riportato dal quotidiano Il Foglio, è trapelata la notizia che i terroristi, responsabili del massacro nella redazione di Charlie Hebdo, avrebbero deciso di uccidere una delle giornaliste presenti, Elsa Cayat, proprio perché ebrea.
Tanto che l’altra donna presente, Sigolène Vinson, sarebbe stata risparmiata dal commando che le aveva puntato la pistola alla testa.Parlando alla Cnn il fratello della Cayat ha rivelato che la giornalista aveva ricevuto numerose minacce di morte al telefono ed insulti come "sporca ebrea".
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