Strasburgo, arriva la teoria del complotto dei Gilet gialli

A poche ore dall'attentato nella città francese, alcuni esponenti del movimento sorto nelle campagne hanno accusato Macron di aver organizzato l'attacco. E gridano al complotto

Strasburgo, arriva la teoria del complotto dei Gilet gialli

Un complotto, probabilmente ordito per distogliere l'attenzione dalla rivolta che ha incendiato la Francia nelle ultime settimane. È la tesi dei Gilet gialli che accusano il presidente Emmanuel Macron di aver organizzato l'attentato di Strasburgo per distrarre l'opinione pubblica dalle proteste e limitare la possibilità di manifestare.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il commento più ricorrente tra gli esponenti del movimento, sorto proprio sui social network, sarebbe "guarda caso". Che lascerebbe intendere un sospetto diffuso non supportato, però, da alcuna prova.

Il tweet dell'Eliseo

Molti manifestanti hanno sostenuto che alcuni tweet di Macron, del prefetto o di altre autorità mostrerebbero un orario antecedente ai fatti delle ultime ore. La prova, per i Gilet gialli, che il governo fosse al corrente dell'azione e avesse fatto un errore nel pubblicare i primi commenti. Ma è facilmente dimostrabile che l'orario di un tweet possa essere cambiato facilmente a posteriori, modificando il fuso.

La teoria del complotto del portavoce dei Gilet gialli

Ma a evocare apertamente un complotto è stato anche uno dei portavoce del moviment, Maxime Nicolle, conosciuto com "Fly Rider". Ieri sera, a pochi minuti dalla sparatoria di Strasburgo, compariva sulla sua pagina Facebook con un video live dove diceva: "Se qualcuno vuole fare davvero un attentato non aspetta che ci siano tre persone per strada alle otto di sera. Va in mezzo agli Champs Élysées quando ci sono milioni di persone e si fa esplodere". Ma il sindaco della città, Roland Ries, ha spiegato che, probabilmente, Cherif Chekatt è riuscito a entrare nelal zona di sicurezza che costeggia il mercato di Natale proprio perché a quell'ora gli ambulanti stavano chiudendo e la folla era partita. Il che avrebbe fatto allentare i controlli.

Altre teorie di congiura

Quella dell'attentato di Strasburgo non è la prima teoria di complotto a diffondersi tra il movimento di protesta, sorto nelle campagne francesi.

Molti di loro, infatti, sono convinti che, in base a un decreto giuridicamente sbagliato di Manuel Valls quando era premier, la Francia sia da mesi priva di Costituzione e che la Quinta Repubblica non sia ancora in vigore. Inoltre, sabato scorso, molti componenti dei Gilet gialli speravano di poter entrare all'Eliseo per impedire a Macron di firmare il patto di Marrakesh sui migranti.

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