Germania, dire "no" non basta a far condannare lo stupratore

Domani il Parlamento tedesco discuterà un disegno di legge per riformare i reati sessuali: i giudici valuteranno il comportamento della vittima, non dell'aggressore

Germania, dire "no" non basta a far condannare lo stupratore

Dopo i fatti di Colonia a Capodanno, il dibattito politico in Germania torna a ruotare intorno alla delicatissima questione della violenza di genere e dello stupro.

Il Parlamento tedesco discuterà infatti domani un disegno di legge per riformare i reati sessuali, approntato proprio in seguito alle violenze di masse della notte di San Silvetro, in cui centinaia di donne sono state molestate da decine di aggressori, molti dei quali probabilmente stranieri.

Un disegno di legge molto contestato dalle associazioni antiviolenza perché prevede che le vittime di abusi dimostrino di aver opposto resistenza agli stupratori. Se manca questa prova, l'aggressore potrebbe cavarsela impunemente.

Dire "no", insomma, potrebbe non bastare per far condannare i responsabile delle violenze. Il governo di Angela Merkel, com'era prevedibile, è stato subito sommerso dalle proteste: numerose le associazioni che si oppongono a un disegno di legge definito "pericoloso e ambiguo".

Secondo il testo elaborato dal ministro della Giustizia Heiko Mass, i giudici potranno perseguire chi si approfitta di "una situazione in cui un’altra persona è incapace di opporsi". Per chi è in grado di resistere, invece, non basterà dire "no", ma servirà una resistenza attiva - e inequivocabile.

Un'impostazione che si concentra sul comportamento della vittima e non

dell'aggressore, denunciano dalle associazioni contro la violenza di genere.

"Un no chiaramente espresso – afferma Karin Nordmeyer, presidente del Comitato tedesco di Un Women - deve bastare per punire un o una colpevole".

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