Un altro ordine esecutivo arriva dall'amministrazione Trump, e questa volta riguarda le Organizzazioni non governative e le politiche sull'aborto. Il documento firmato dal nuovo inquilino della Casa Bianca riporta le cose a come erano prima del 2009, quando a intervenire fu Obama, ripristinando quella che negli Stati Uniti è conosciuta come Mexico City Policy.
La decisione presa dall'allora presidente degli Stati Uniti servì a cancellare la norma secondo cui le Ong internazionali non potevano ricevere fondi dagli Stati Uniti se agivano per promuovere o praticare gli aborti. Una politica introdotta sotto la presidenza Reagan e che ora è nuovamente attuale.
"Il presidente, non è un secreto, ha detto molto chiaramente di essere pro-life", ha commentato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, parlando ai giornalisti durante il primo dei suoi briefing quotidiani e aggiungendo che con il decreto non solo "ribadisce questo valore, ma rispetta anche i contributi pubblici".
Il finanziamento diretto dell'aborto era già stato per la verità proibito durante l'amministrazione Obama, ma le Ong avevano continuato a ricevere finaziamenti per altri programmi, incluso l'accesso alla contraccezione e alle cure post-aborto, ricorda la Cnn.
Severo il giudizio di chi sostiene l'aborto. La senatrice dei Democratici Jeanne Shaheen (New Hampshire) ha annunciato che lavorerà a una proposta di legge per abrogare il decreto in modo definitivo.
Diversa la reazione di James Lankford, senatore repubblicano dell'Oklahoma. "Per anni gli Stati Uniti hanno discusso dell'aborto - ha commentato -. Se non altro possiamo concordare sul fatto che nessun contribuente dovrebbe essere costretto a pagare per questo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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