Uccisa dai parenti durante l'esorcismo, famiglia a processo

La donna coreana fu uccisa in un rito fai-da-te dai parenti in un albergo in Germania che la credevano posseduta dai demoni. La difesa della cugina: "Fazzoletto in gola? Per non disturbare gli ospiti dell'hotel"

Uccisa dai parenti durante l'esorcismo, famiglia a processo

Morì durante un esorcismo in un costosissimo albergo di Francoforte. La donna fu sottoposta all’antico rituale asiatico perché ritenuta posseduta dai demoni e dagli spiriti maligni dell’abitazione che avevano preso in affitto. E perciò cinque dei suoi parenti, tra cui il figlio della donna di sedici anni e una cugina, di 44 anni che avrebbe officiato il rito dell'esorcismo.

La vittima aveva 41 anni e, come tutti i parenti da poco trasferitisi in Germania, veniva da Seul. Avevano deciso di trasferirsi in Europa dalla Corea del Sud per meglio curare gli affari di famiglia, un’avviata impresa di import-export. Le cose, però, iniziano ad andare storte già da subito. Avevano scelto di vivere in un’abitazione di Sulzbach, centro che conta poco più di 8mila anime, nell’Assia, vicino Francoforte, nelle montagne del Taunus, catena montuosa suggestiva che – nei secoli passati – fece da estremo contrafforte dell’Impero Romano contro le terre dei barbari.

La famiglia di coreani non era per nulla espansiva. Stando alle ricostruzioni e alle testimonianze dei vicini, gli asiatici s’erano letteralmente tappati in casa. Finestre sempre chiuse, come le tende e le persiane. Non sapeva nessuno che in quelle convulse settimane, i coreani vivevano un dramma. La mamma, 41 anni, aveva cominciato a vivere male e ad avere frequenti sbalzi d’umore, spesso dei veri e propri attacchi di rabbia contro i suoi parenti. Comincia a parlare da sola, cosa, questa, che inquieta i familiari forse più di tutte le altre. Questi, ben lontani anche solo dall’idea di consultare prima uno specialista, hanno finito per decidere che il malessere della loro congiunta era dovuto al fatto che lei era stata posseduta dai demoni, dai fantasmi che in quella maledetta casa avevano trovato alloggio.

Un consulto di famiglia e la decisione: la mamma sarà esorcizzata. Lontano, però, dalla casa degli spiriti. La famiglia decide di affittare una stanza da duecento euro a notte a Francoforte. L'esorcismo sarà celebrato da parenti. Qualcosa, però, non va come deve andare.

La signora si agita, si contorce, è ingestibile. Così gli officianti decidono di legarla e fissarla al suolo. I più piccoli le tengono le gambe, il più grande la sbatte con le spalle a terra. Cercano in ogni modo di evitare che urli ma poi, vista l’inutilità di tutti i loro sforzi, la cugina 44enne le ficca un fazzoletto in gola. La motivazione del gesto che l’uomo darà agli inquirenti è forse più inquietante dell’intera situazione: “L’ho fatto per evitare le sue urla dessero fastidio agli altri clienti dell’hotel”.

Il rito va avanti per ore e ore, è un pestaggio continuo secondo quanto ricostruisce la magistratura tedesca.

Botte per indurre i demoni a lasciare il corpo martoriato della povera signora, finché la donna non si muove più. Non grida più, non respira più. È morta. E oggi, a distanza di dieci mesi dal barbaro omicidio, come racconta il Daily Mail, parte il processo con le pesantissime richieste della pubblica accusa.

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