I Ventotto hanno dato il loro ultimo via libera formale al nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia. Le sanzioni entreranno in vigore domani. È solo l'ultima, in ordine temporale, delle follie diplomatiche messe in campo dall'Unione europea e dalla Nato per fare la voce grossa con il presidente russo Vladimir Putin, sostenendo le ragioni dell'Ucraina. La mossa di Bruxelles non è piaciuta alla Russia che ha bollato le sanzioni come un atto ostile.
La tregua fra Kiev e i filorussi regge. E, mentre lo scontro sembra smorzarsi sul piano militare, si infiamma il braccio di ferro sull’energia. Gazprom avrebbe infatti ridotto del 24% le forniture di gas alla Polonia che, rifornendo l’Ucraina, ha dovuto quindi tagliare le sue consegne a Kiev. Ridotte del 10% anche le consegne russe alla Slovacchia, altro fornitore dell’Ucraina che da mesi si vede chiudere i rubinetti da Gazprom, per debiti miliardari non pagati. Il colosso russo ha smentito la riduzione delle forniture a Varsavia pur precisando che le forniture all’estero dipendono dalle disponibilità. Tuttavia, non appena sono arrivate anche le prime segnalazioni dalla Germania, la Commissione europea ha deciso di riavviare i negoziati con la Russia e l'Ucraina sulla situazione degli approvvigionamenti di gas russo. Sebbene la tedesca E.On abbia usato toni rassicuranti, resta timore di un possibile stop alle forniture. In questo quadro già teso l'Unione europea rischia di inasprire i toni con sanzioni che penalizzeranno più i Paesi del Vecchio Continente che la Russia stessa.
Le sanzioni sono state adottate formalmente lunedì, ma gli Stati membri hanno faticato a trovare un’intesa sul timing dell'attuazione. Gli ambasciatori dei Ventotto si sono riuniti nuovamente in mattinata dopo che ieri sera non erano riusciti a trovare un'intesa. I principi ispiratori delle nuove sanzioni sono stati decisi dai capi di Stato e di governo nel vertice del 30 agosto scorso dopo un’escalation dei combattimenti nell'est dell'Ucraina, segnata dall’ingresso delle forze russe nel Paese.
Sebbene venerdì scorso sia stato firmato il cessate il fuoco tra Kiev e i separatisti filorussi, Bruxelles ha deciso di andare avanti con la linea dura. Le nuove sanzioni dovrebbero limitare l’accesso ai mercati dei capitali alle grandi società petrolifere russe Rosneft e Transneft, oltre che alla divisione petrolio del colosso del gas Gazprom. La lista delle personalità russe e ucraine filorusse colpite sa sanzioni dovrebbe allungarsi di una decina di individui. Il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy ha, tuttavia, spiegato che i 28 potranno proporre di "emendare, sospendere o respingere il pacchetto di sanzioni in vigore, in tutto o in parte" a seconda dei progressi del piano di pace in Ucraina. "Le sanzioni - ha reso noto il Consiglio Ue - proibiscono il finanziamento del debito di tre grandi imprese russe del settore difesa e tre altre del settore energia".
Nuove sanzioni arriveranno anche dagli Stati Uniti.
Il presidente americano, Barack Obama, ha detto questa sera gli Stati Uniti adotteranno nuove misure domani, nello stesso giorno in cui entreranno in vigore quelle decise in Europa. La Casa Bianca ha specificato che colpirà i settori finanziari, energetici e della difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.