Usa, una spia russa si è dichiarata colpevole di cospirazione

Una giovane russa ha confermato di essere una spia e di aver cospirato a favore di Trump. Ma il suo caso può non riguardare il Russiagate

Usa, una spia russa si è dichiarata colpevole di cospirazione

Maria Butina, che ha trent'anni ed è russa, è accusata negli States di essere al soldo di Mosca. Adesso lei stessa ha ammesso di far parte di una cospirazione. Ha confessato, in sintesi, di essere una spia.

Dagli Stati Uniti arriva quindi una notizia che rischia di complicare ancora di più il quadro riguardante il cosiddetto Russiagate, sul quale, almeno per ora, non sono state trovate prove schiaccianti. Ma in quali campi avrebbe operato la giovane russa? Stando a quello che si apprende sull'Agi, uno dei raggi d'azione della Butina avrebbe interessato la lobby delle armi, che molti media usano associare a Donald Trump e alla vittoria della campagna elettorale del 2016. Mosca, insomma, potrebbe aver indirizzato quel settore, consentendo al tycoon di ricevere un sostegno sostanzialmente assoluto. Ma bisognerà vederci chiaro. Per ora, è doveroso segnalare solo la confessione, di cui ha parlato pure la Cnn.

Vale la pena sottolineare pure che, in precedenza a quest'ammissione di colpe, la "spia russa" aveva negato qualsiasi accusa mossa contro di lei. La Butina sembra aver cambiato decisamente versione. Attenzione: il caso della giovane russa, come viene specificato su più fonti, non è annoverabile tra i presunti contatti esistenti tra Trump e le cosiddette "spie".

La Butina, insomma, potrebbe anche aver agito in maniera slegata dall'uomo che è poi diventato presidente degli Stati Uniti d'America. Fa parte o no di quello che viene chiamato "Russiagate"? Non è chiaro, ma delle prime impressioni, sembra che questa vicenda possa solo sfiorare il quadro inchiestistico di Robert Mueller.

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