Duecentodieci russi rischiano pesanti sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016. La lista, pubblicata dal dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti, comprende 114 uomini politici e 96 oligarchi vicinissimi a Vladimir Putin. E' stato il Congresso a richiedere la suddetta lista al Tesoro, con una legge approvata lo scorso anno. Al momento però la Casa Bianca fa sapere di non ravvisare la necessità di nuove sanzioni contro la Russia.
L'elenco di nomi è noto come "Putin list". Tra i nomi più famosi compaiono il premier Dmitry Medvedev, il ministro della Difesa Sergey Shoygu, quello dello Sviluppo economico Maksim Oreshkin, il ministro dell'Energia Aleksandr Novak e quello dello Sport Pavel Kolobkov. Oltre ai più stretti consiglieri del presidente figurano anche i vertici dei servizi segreti Fsb e Gru, e gli amministratori delegati delle principali aziende di stato, tra cui Rosneft, Gazprom e Sberbank. Tra i 96 oligarchi - ognuno dei quali avrebbe una ricchezza netta pari a un miliardo di dollari, se non di più - ci sono Roman Abramovich e Mikhail Prokhorov.
Bisogna chiarire che l'inserimento nella lista non comporta automaticamente che queste personalità siano colpite da misure come il bando sui visti o il congelamento dei beni. Ma ci si può aspettare che imprese e banche europee ed americane possano essere in qualche modo dissuase dal fare affari con loro.
La reazione di Mosca
Il Cremlino ha reagito con cautela alla pubblicazione di una lista di persone che potrebbero essere punite, dicendo che spera di "analizzarlo" per trarre conclusioni anziché "cedere alle emozioni". "Dobbiamo prima analizzare" la lista, "questa pubblicazione non ha precedenti", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conferenza stampa. "Questo non è il primo giorno in cui subiamo delle manifestazioni di aggressività contro di noi, quindi non dobbiamo cedere alle emozioni. Dobbiamo prima capire tutto e quindi formulare la nostra posizione".
La pubblicazione della
lista del Cremlino da parte del dipartimento del tesoro Usa è, per il presidente russo Vladimir Putin, "un atto ostile" che danneggia ulteriormente le relazioni bilaterali e le relazioni internazionali nel loro complesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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