DA NEW YORK - Ha 42 anni, è italiano ma vive negli Stati Uniti da 21 anni. Imprenditore prima, ambasciatore poi. Paolo Zampolli è riuscito a creare molte cose di successo oltreoceano. E tra le cose che è riuscito a fare c'è anche l'aver fatto incontrare il suo amico Donald Trump con la sua attuale moglie Melania. Sì, perché Zampolli conosce il tycoon repubblicano fin dagli anni '90.
Zampolli come replica alle accuse rivolte a Melania Trump? L'Associated Press dice che ha svolto lavoro irregolare negli Stati Uniti prima di ottenere il visto necessario. Lei era uno dei soci dell'agenzia per la quale lavorava Melania.
"Per quello che so la mia agenzia ha ricevuto l'approvazione del visto H1b e da quel momento la modella poteva lavorare. Melania è sempre stata legale per le 7 settimane prese in discussione. Lo dimostra il fatto che le venivano trattenute il 30% delle tasse federali".
Zampolli, lei è un amico personale di Donald Trump. Ma secondo lei chi vincerà le elezioni?
"È una elezione molto difficile. I due candidati sono molto vicini. Però ci sono due cose da prendere in considerazione. La prima è che molte persone che vogliono un cambiamento non dicono che sono pro Trump. Le faccio un esempio: se ad una cena dici che stai con Trump, ci sono almeno dieci persone che ti incominciano a darti del matto. Mentre se dici che sei a favore di Hillary non ti dicono niente. In molti, quindi, non si sentono a proprio agio ad esternare la propria posizione. Poi ci sono questi ultimi cambiamenti delle ultime settimane. Purtroppo l'America non sta seguendo la verità degli scandali enormi che stanno accadendo. Wikileaks, le email, la Clinton Foundation, le persone non capiscono".
Lo scandalo email. Lei come lo valuta?
"Essendo ambasciatore dell'Onu, non uso l'email delle Nazioni Unite. Perché quella email è riservata a chi lavora lì. Ma per me è completamente diverso, io non lavoro per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America".
Torniamo alla sua amicizia con Trump che risale a tantissimi anni fa. È risaputo che negli anni '90 il tycoon era amico dei Clinton. Si dice che le figlie delle due famiglie fossero anche buone amiche.
"Le due figlie sì, dicono che erano molto amiche. Mentre Trump aveva una relazione professionale con la famiglia Clinton. Bill era presidente degli Stati Uniti, chi non vuole avere una relazione con il presidente degli Stati Uniti. Anche io l'ho incontrato quando è venuto ai nostri eventi molte volte. Ma non penso ci fosse un'amicizia".
Lei ha sentito Trump di recente?
"Sì qualche settimana fa. Mentre ho parlato ieri con Melania".
Peraltro, è stato lei a far incontrare Donald Trump con la sua attuale moglie Melania.
"È stata una cosa molto semplice. Donald era già un amico da un paio di anni e durante la settimana della moda organizzavamo un evento con la mia agenzia. Donald oviamente era uno degli ospiti VIP mentre Melania era la migliore amica della mia fidanzata dell'epoca ed era seduta al nostro tavolo. Trump, essendo un ospite VIP, l'ho portato al mio tavolo. Li ho semplicemente presentati ed è nata questa magia. Un paio di settimane dopo sono venuti assieme a casa mia a cena".
Lei ha iniziato con l'agenzia di moda.
"Io mi sono trasferito dall'Italia a Miami nel 1993 o nel 1994. Ma non faceva per me. Sono sempre stato affascinato da New York. I miei genitori mi portavano spesso per la fiera del giocattolo, e l'ho sempre adorata come città. Dopo Miami ho avuto l'opportunità di investire in questa agenzia di moda che rapresentava Claudia Schiffer, Eva Herzigova e Heidi Klum. Proprio con questa agenzia ho portato Melania a New York. E poi ho aperto la mia agenzia, la ID Models".
Quando ha fatto il salto al settore immobiliare?
"Intorno al 2005. Ero ad una cena al ristorante Cipriani, dopo la sfilata di Victoria's Secret. Ero ad un tavolo con Trump, Melania e David Copperfield. Ad un certo punto Donald mi ha detto: “Paolo sei troppo bravo per lavorare nella moda, voglio che lavori con me”. Io rimasi completamente scioccato. Ho guardato Melania e aveva un sorriso smagliante, poi mi sono girato verso David Copperfield e gli ho detto: “David hai fatto qualche magia?”. E dal giorno dopo ho lavorato con Donald come Direttore dei progetti internazionali della Trump Organization".
E adesso lei fa l'Ambasciatore dell'ONU.
"Sì, sono sempre stato affascinato dal palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Ho iniziato a lavorare per un'organizzazione per le energie rinnovabili. Era tutto nuovo. Ban Ki-Moon iniziava a spingere per le energie rinnovabili. Così ho iniziato a collaborare per le Nazioni Unite e spingere per le energie rinnovabili. Poi ho conosciuto l'ambasciatore permanente di Dominica, un piccolo Stato. Ovviamente lì le energie rinnovabili sono una priorità e stiamo cambiando il futuro del Paese".
Progetti futuri?
"In questo momento sono felice di avere questa opportunità. Quando ho inziato ero Minister Counselors, e lo sono stato per tre anni. Poi sono diventato Ambasciatore, che è il top dei titoli diplomatici. La mia agenda mi permette di occuparmi di Oceani, quindi tutto quello che riguarda il mare, le navi e la pesca. Ho creato un organizzazione che si chiama WATO – We are the Oceans (noi siamo gli oceani, ndr). Stiamo diventando un'organizzazione intergovernativa e siamo aperti a tutti i Paesi del mondo perché per gli oceani non ci sono competizioni né berriere".
Progetta di tornare in Italia?
"No. Sono innamorato di New York. La mia vita e la mia famiglia è qua".
Per chiudere
torniamo alle elezioni. Lei ha la cittadinanza americana, quindi può votare. Quale sarà la sua preferenza martedì?"Rappresentando un governo non posso pronunciarmi e non posso esternare il mio orientamento politico".
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