"L'Europa è minacciata e non ci se rende conto". Dopo giorni di botta e risposta con il governo italiano, Jean Claude Juncker torna a focalizzarsi sul tema immigrazione e prova a superare le polemiche.
"Oggi è a rischio Schengen, domani ci si chiederà perchè avere una moneta comune", ha detto alla Plenaria di Strasburgo, "L'Unione europea è minacciata alla base e forse non ci si rende conto. Alcuni Paesi hanno allegramente reintrodotto i controlli alle frontiere ma domani ci renderemo conto dei costi economici importanti di questa decisione e ci si chiederà allora che senso abbia una valuta unica in Europa se non è garantita la libera circolazione di cittadini".
Poi aggiunge: "Non ci faremo intimidire dal terrore. La nostra democrazia e i valori su cui si basa sono più forti di qualunque minaccia terroristica. In questo ultimo periodo sono accadute nuove atrocità, come gli attentati di Istanbul e Giacarta. Noi non dobbiamo cambiare modo di agire, noi non ci faremo intimidire dal terrore ma continueremo a lavorare per difendere la nostra libertà e la nostra democrazia".
"Abbiamo due mesi per rimettere la situazione migratoria sotto controllo", ha
aggiunto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, "Il Consiglio di marzo sarà l’ultima occasione per vedere se la nostra strategia funziona. Altrimenti affronteremo una crisi come il crollo di Schengen".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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