Gian Marco Chiocci
Luca Rocca
Un caso dopo l’altro e il Pd siciliano sprofonda negli scandali. Tra l’arresto del deputato regionale Gaspare Vitrano, fermato dopo aver intascato una mazzetta da 10mila euro, le proteste dello storico dirigente di Legambiente e della sinistra siciliana, Giuseppe Arnone (che ha affittato dei camion tatsebao, con manifesti 6x3, per spiegare ai big romani del Pd le malefatte del partito sull’isola) non si placano le polemiche per lo scandalo sanitario che ha investito il marito della senatrice Pd Anna Finocchiaro, Melchiorre Fidelbo, che chiama in causa anche l’ex ministro della Salute, Livia Turco, e soprattutto esponenti della giunta guidata da quel Raffaele Lombardo eletto col centrodestra e sostenuto ora da una maggioranza ribaltonista guidata dal Pd.
La storia d’appalti, riassumibile in poche righe, s’è conclusa con la revoca della gara da 350mila euro per l’informatizzazione del Presidio territoriale assistenziale (Pta) di Giarre assegnato dalla Regione alla Solsamb srl del marito ginecologo della senatrice Pd, senza gara d’appalto e alla velocità della luce, eppoi sospeso dopo che gli ispettori dell’assessorato alla Sanità ne avevano sancito l’illegittimità e dopo che la procura di Catania aveva aperto un’inchiesta sulla procedura amministrativa, con un blitz della Finanza nelle stanze dell’assessorato per acquisire la documentazione. La Solsamb, dove è ad il consorte della Finocchiaro, il 30 luglio ottiene dalla Regione il finanziamento. L’accordo parte da lontano, viene raggiunto grazie all’avallo tecnico-politico dell’ex ministro alla Salute del governo di Romano Prodi, Livia Turco, che nel 2007, anno in cui viene presentata la prima versione del progetto, e quando la Regione era guidata da quel Salvatore Cuffaro arcinemico della Finocchiaro, dà il suo consenso per il finanziamento. Quando l’affare arriva in porto, i protagonisti vengono immortalati mentre tagliano il nastro per l’inaugurazione del Pta del comune-roccaforte dell’Mpa: sono Melchiorre Fidelbo, la moglie Anna, l’ex ministro Livia Turco e anche l’ex pm oggi assessore alla Sanità Massimo Russo (indagato per abuso d’ufficio, insieme al presidente Lombardo, per una vicenda relativa all’inchiesta sulle nomine dei dirigenti generali esterni all’amministrazione regionale).
L’immagine è l’emblema dello scandalo. Le tappe dell’affaire: la Solsamb si costituisce il 26 settembre del 2007, solo due mesi prima della presentazione del progetto di una «Casa della salute» (embrione del Pta) formalmente proposto dal «Consorzio sanità digitale», di cui la Solsamb fa parte. Appena quattro giorni dopo, è il 24 novembre 2007, il progetto approda sul tavolo dell’Azienda sanitaria provinciale che in pochi giorni dà l’avallo e trasmette il tutto alla Regione. Ventiquattr’ore dopo la richiesta per il finanziamento viene indirizzata al ministro Turco. Tutto fila liscio, ma nel 2008 a Cuffaro subentra Lombardo, che batte proprio la Finocchiaro. Il nuovo governatore avvia la riforma sanitaria e chiede al Consorzio che ingloba la Solsamb di rinnovare il progetto. La «Casa della salute» diventa Pta e il progetto passa di esclusiva pertinenza della Solsamb. L’assessorato alla Salute concede il finanziamento ministeriale di 506.398 euro al Pta di Giarre, e la convenzione fra il dg lombardiano dell’Asp Giuseppe Calaciura, e la srl di Fidelbo viene firmata il 30 luglio, a circa due mesi dalla nascita del Lombardo quater, sostenuto dal Pd della Finocchiaro.
Alla società del consorte vanno 350mila euro, e il 15 settembre la Solsamb incassa 175mila euro con la previsione di ricevere in due anni, a progetto completo, «una somma di importo proporzionale ai finanziamenti che saranno successivamente erogati in ragione dell’importo riferito al progetto iniziale». Tradotto: un milione e 200mila euro.
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