Non si giudica la "Brexit" a botta calda

È stata la reazione a botta calda

Non si giudica la "Brexit" a botta calda

E ora cosa succede? Tutti si chiedono cosa avverrà sui mercati, dopo la scelta inglese di uscire dall'Unione europea. La risposta delle Borse e della sterlina erano attese: le une e l'altra si sono svalutate un bel po'.

È stata la reazione a botta calda. Eppure i mercati finanziari non fanno altro che speculare (guardare il futuro) sull'andamento dell'economia reale: un crollo delle Borse dovrebbe raccontarci un'attesa negativa sul futuro della produzione industriale, dei commerci e in ultima istanza degli utili aziendali. Tutto facile, dunque. Manco per sogno. Grazie al cielo l'economia non si programma a tavolino, non c'è un alto decisore che possa decidere per tutti o, comunque, indirizzare i mercati.

La grande illusione della politica economica è fallita nei fatti. Gli economisti liberali lo avevano capito e teorizzato proprio negli anni in cui l'intervento dello Stato, a livello teorico, stava nascendo. All'impossibilità di dirigere l'economia dall'alto, si somma quella che gli individualisti metodologici, chiamano l'eterogenesi dei fini. Non esiste un grande decisore, o gruppo di illuminati, e anche se esistesse i suoi piani verrebbero facilmente contraddetti dalle conseguenze non prevedibili dei comportamenti dei singoli: è il bello della società aperta, ma anche l'essenza dell'individuo, fatta da aspirazioni, sogni e pregiudizi, che non possono essere facilmente aggregati da un numero macroeconomico.

Sentite cosa dice Dario Antiseri in Le ragioni della Libertà (Rubbettino editore): «il compito delle scienze sociali è quello di spiegare gli effetti inintenzionali delle azioni umane intenzionali. Ciò avviene per tre motivi. 1 perché le conseguenze di un'azione sono infinite come le conseguenze di una teoria scientifica. 2 perché infinite sono le possibili interazioni tra le differenti conseguenze delle differenti azioni umane, cioè perché infiniti sono i possibili incontri causali di catene causali indipendenti. 3 perché in sistemi aperti alla creazione e ai flussi di informazioni vengono moltiplicate le possibilità di iniziative e, quindi, delle interazioni».

Antiseri ci ricorda con Friedrich August von Hayek che le grandi istituzioni, le organizzazioni più complesse, persino il linguaggio sono ordini nati e sviluppatisi spontaneamente e che pensare di raccontare il nostro futuro, persino Brexit, in modo razionalistico (costruttivista direbbero gli austriaci) è una follia della ragione.

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