Non solo fiction: su Mattei anche il romanzo di un "insider" dell'Eni

Sarà presentata il 16 maggio a Torino la biografia di "fantasia" di D'Agata che ha lavorato per 30 anni nell'azienda energetica fondata dall'imprenditore. "Voglio far emergere la figura di un uomo eccezionale con uno spirito di servizio fuori dal comune". Il video e la storia di Enrico Mattei

Non solo fiction: su Mattei anche il romanzo di un "insider" dell'Eni

Non solo fiction televisiva. La figura affascinante e piena di misteri di Enrico Mattei, l'uomo che creò l'Eni, è in questi giorni al centro di una fiction diretta da Giorgio Capitani e intepretata da Massimo Ghini (il video e la storia di Enrico Mattei). Ma sarà anche prossimamente al centro di un romanzo-non romanzo scritto da qualcuno che lo conosceva bene. Un uomo, cioè, che per trent'anni è vissuto all'ombra del grande imprenditore. Ovvero Rosario D'Agata, che ha lavorato per quasi tre decenni nel gruppo Eni e che, pur non avendo conosciuto di persona Mattei, morto in un incidente aereo le cui cause non sono state mai chiarite il 27 ottobre 1962, ha avuto la possibilità di conoscere da vicino le figure che hanno affiancato questo personaggio straordinario e controverso.
«Il prezzo del coraggio», questo il titolo del romanzo scritto da D'Agata per l'editore Z!nes e che verrà presentato il prossimo 16 maggio alla Fiera del libro di Torino. L'insider D'Agata ha scelto la forma del romanzo ma è evidente, sin dalle prime righe, come le pagine siano impregnate di una straordinaria veridicità. «È chiaro che, vista la delicatezza del tema, ho utilizzato per i personaggi e i luoghi nomi di fantasia - spiega l'autore - ma le vicende sono tutte vere e circostanziate. Soprattutto mi premeva far emergere in modo nitido la figura di un uomo certamente eccezionale e dotato di uno spirito di servizio assolutamente fuori dal comune». Il racconto è concepito con i ritmi e le dinamiche di un thriller, con un crescendo di tensione che, pur conducendo a un finale storicamente conosciuto, lascia comunque il lettore con il fiato in gola.
Un romanzo che potrebbe quindi - se non illuminare tante parti ancora oscure della vita del grande imprenditore - almeno scolpire con chiarezza la grandezza della sua figura. Con maggiore veridicità della fiction in onda in questi giorni su RaiUno e che, se da un lato ha fatto il pieno di incassi con 6 milioni e 205mila telespettatori e uno share del 26,64 per cento nella sua prima puntata andata in onda domenica, dall'altro si è attirata non poche critiche dal punto di vista dei contenuti. Di fiction troppo «romanzata» e con alcune «inesattezze» storiche parla infatti Mario Pirani, editorialista di Repubblica ed ex dirigente dell'Eni ai tempi di Mattei, secondo cui «Massimo Ghini ha fatto davvero del suo meglio, salvo un tono e un atteggiarsi un po' romanesco, tipico di tanti sceneggiati odierni». Mattei di capitolino aveva ben poco, essendo nato nel 1906 ad Acqualagna, paese maechigiano noto per i tartufi. Ma c'è anche chi trova positiva questa improvvisa attenzione per la vita di un personaggio a suo modo unico nella storia dell'Italia del Novecento. «Mattei non è una leggenda da archiviare - dice Roberto Poli, attuale presidente dell'Eni - certo l'Eni di oggi è una cosa diversa dall'Eni di allora sia in termini quantitativi che di presenza internazionale e non si possono fare dei confronti così facilmente. Oggi l'Eni è una società completamente diversa con una presenza in 60 Paesi del mondo e che cerca di competere con le altre compagnie internazionali, quelle stesse compagnie che Mattei aveva avversato, e direi che cerca di competere per ora con successo».

«Mattei aveva capito per primo - prosegue Poli - e in largo anticipo che il fabbisogno di energia era il vero collo di bottiglia per la ricostruzione dell'Italia e che quindi bisognava romperlo o allargare questo collo di bottiglia, altrimenti la crescita italiana del dopoguerra sarebbe stata compromessa».

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