La scorsa fine settimana papa Francesco ha indetto un evento che si è ripetuto per la quinta volta: le «24 ore per il Signore». Chiese e santuari aperti giorno e notte, dalle 15 di venerdì alla stessa ora di sabato; una maratona di preghiere e confessioni «per accogliere quanti vorranno prepararsi alla Pasqua sperimentando la misericordia di Dio», ha detto il pontefice all'udienza generale di mercoledì 7. In ogni diocesi del mondo almeno una basilica ha ospitato la «notte bianca» della preghiera. L'obiettivo, secondo monsignore Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, è «offrire a tutti, soprattutto a quanti sentono ancora disagio all'idea di entrare in una chiesa, di cercare l'abbraccio misericordioso di Dio».
Se la gente va meno in chiesa, il Papa spalanca le chiese. Magari il «disagio» di cui parla Fisichella è anche questione di orari. Ma non tutti la pensano come papa Bergoglio, tra i preti. Molti sono convinti che il problema sia un altro: le parrocchie annoiano. Le chiese sarebbero vuote perché a messa si fanno sempre le solite cose, le prediche sono piagnucolose, la location non subisce restyling, si suona musica preistorica e gli avvisi non mettono i brividi. Per attirare gente in chiesa ci vuole altro. E quindi largo alla fantasia. Tavolate, feste popolari, mostre, veglioni, sfilate di moda, dibattiti con politici, cene di gala, concerti rock. Fino a raggiungere vette di creatività inimmaginabili come le cacce al tesoro o il teatrino dei burattini nelle cappelle laterali, perché anche i bambini hanno diritto a un intrattenimento adatto a loro.
Da qualche anno nella diocesi di Bolzano-Bressanone si organizza a fine maggio la «lunga notte delle chiese»: quest'anno scadrà il 25. È un'usanza di stampo ecumenico diffusa dalla Francia alla Lituania ma che l'Alto Adige ha mutuato da Austria e Germania, Paesi dove peraltro i cattolici non brillano per grandi numeri. «L'idea è di fare avvicinare le persone, non solo i nostri fedeli, agli edifici sacri», ha detto don Mario Gretter, parroco del duomo di Bolzano e incaricato diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso.
CACCIA AI TOPOLINI
Quali iniziative hanno proposto i rappresentanti di parrocchie e istituzioni? Cucinare il pane o una pietanza secondo una ricetta originale di Hildegarde di Bingen. Distendersi in una bara per ricordarsi che il lutto è parte integrante della vita cristiana. Benedire biciclette e tricicli dei bimbi. Salire sul campanile. Chiamare un equilibrista che alterna passeggiate sul filo a meditazioni silenziose. Pernottamento dei cresimandi in chiesa sulle brandine. Graffiti sui muri (magari non su qualche affresco). Lo Jugenddienst di Merano, come ha riferito il Corriere dell'Alto Adige, ha ripresentato un esperimento già attuato: nascondere nel duomo di Bolzano alcuni topolini che i partecipanti al workshop devono trovare. Sarebbe un modo per permettere ai bimbi di scoprire gli angoli più nascosti della chiesa. Thomas Ebner, del Katholisches Bildungswerk (associazione che cura la formazione cattolica permanente degli adulti) ha proposto di inserire testi biblici nella manifestazione. Chissà se glielo faranno fare.
Essendo terre di confine, anche molte chiese di Treviso, Belluno, Pordenone, Udine e Gorizia hanno abbracciato l'idea dell'happening notturno: quest'anno è in programma l'8 giugno. Gli organizzatori promettono musica, arte, teatro, cacce al tesoro, improvvisazioni live, oltre a visite guidate e canti corali. Ospite abituale è la musica dance elettronica dal vivo dei Giza Djs, una coppia di dj digitali che si esibiscono piazzando computer e sintetizzatori davanti all'altare.
Quarant'anni fa si entrava in chiesa in silenzio, ci si segnava con l'acqua santa e ci si genufletteva davanti al Santissimo. Che quella fosse la casa di Dio, prima che una pinacoteca o un luogo di ritrovo, era ancora convinzione diffusa. La penombra, l'odore di incenso, il suono dell'organo incutevano soggezione e invitavano al rispetto. Chissà quanti ci credevano sul serio, ma nessuno dubitava che fosse un luogo sacro. Vi si entrava per salvarsi l'anima. Oggi questa consapevolezza è quasi scomparsa. Morto don Camillo, al Crocifisso non è rimasto nessuno con cui parlare. Il valore religioso e liturgico degli edifici di culto si sta smarrendo, è rimasto il luogo fisico senza la sostanza metafisica. Così ci s'inventa qualche evento che un tempo si sarebbe chiamato «profano» per non lasciare i banchi vuoti. E sull'onda dell'allarme per la povertà sempre più diffusa c'è la corsa a trasformare le austere navate in dormitori e tavolate solidali. Ma è così che si conquistano nuovi fedeli?
NOZZE TRANS
Che in chiesa si possa banchettare, oltre che mangiare il corpo di Cristo, è stato sdoganato da papa Francesco che ha pranzato con i poveri e i detenuti nella basilica di San Petronio durante la sua visita a Bologna. Il vescovo di Hildesheim, in Bassa Sassonia, per festeggiare con le maestranze la fine dei lavori nella cattedrale medievale patrimonio dell'Unesco, piazzò uno spiedo sotto le volte romaniche e fece arrostire una porchetta. Il giornale on line La nuova bussola quotidiana segnala che a Roma ci si può sfamare gratis in tre chiese (Sant'Eustachio, Santa Lucia al Gonfalone e Santi Quirico e Giuditta), domenica esclusa. La Comunità di Sant'Egidio a Catania, nella pieve di Santa Chiara, organizza la cena di Natale per oltre 200 bambini, quaranta dei quali ospitati al Cara di Mineo. A Roma ha fatto di più: ha allestito una quarantina di brandine in San Calisto per fare riposare al coperto i senzatetto, sotto la volta affrescata da Achilli e la protezione degli angioletti scolpiti dal Bernini. Sant'Egidio ha anche chiesto alla giunta di Virginia Raggi di inserire la chiesa trasteverina nel Piano freddo per i clochard.
C'è chi ha trasformato la parrocchia in un salone delle feste: è successo a Marcellise, in provincia di Verona, dove il prete ha organizzato il cenone di capodanno per i parrocchiani e li ha rallegrati vestito da clown: il filmato in cui il sacerdote fa il saltimbanco con un cappello da cowboy è finito su YouTube. Altri hanno concesso le mura sacre per mostre discutibili: a Roccasecca (Frosinone) nella chiesa dedicata a San Tommaso d'Aquino, nato da quelle parti, sono state esposte gigantografie di Mao Tse-Tung, opera di Tommaso Bonaventura, che hanno coperto gli affreschi quattrocenteschi. In Belgio l'artista Tom Herck ha approfittato dei lavori di ristrutturazione per installare nella chiesa di San Giovanni Battista, a Looz, una vacca crocifissa in un lago di latte con il benestare del vescovo di Hasselt. Invece Manila Gorio, transessuale pugliese, ha usato una chiesetta di Acquaviva delle Fonti (Bari) per farsi fotografare all'altare vestita da sposa per un calendario che rivendica i diritti della comunità Lgbt. Qui il parroco era all'oscuro: la chiesa non sempre è aperta, le chiavi sono affidate a una signora del luogo, ma è bastata un'offerta in denaro per dissacrare la pieve.
FACCIAMOCI UN SET
A Milano, nella chiesa di San Paolo Converso in corso Italia, tra tele seicentesche e marmi è stato allestito un campo da tennis con rete e suolo arancione dove sfidarsi a colpi di racchetta. Spiazzare il visitatore era l'obiettivo dell'artista Asas Raza, che voleva far riflettere sulla necessità di prendersi una pausa nella frenesia della vita moderna. L'edificio fu sconsacrato da Napoleone ma le opere custodite continuano a richiamare al sacro. Invece sull'altare policromo troneggiava un'ampolla di vetro che dispensava tè al gelsomino.
Le chiese tuttavia non sono soltanto il nuovo tempio del pauperismo. In Italia e all'estero non si contano le sfilate di alta moda, soprattutto di abiti da sposa, come Gattinoni in San Carlo a Modena o Angela Sartoria nella sacrestia di San Marco a Milano. Lo scorso dicembre il Club Med ha organizzato un catering di lusso nella chiesa di Santa Lucia a Cefalù (Palermo), dove la prestigiosa catena alberghiera sta costruendo un nuovo villaggio vacanze. A Firenze la banca d'affari Morgan Stanley ha allestito un ricevimento esclusivo nel Cappellone degli spagnoli, sala capitolare trecentesca di Santa Maria Novella coperta di affreschi e dominata da un crocifisso di marmo sull'altare: le cucine sono state piazzate in un chiostro dei domenicani mentre la basilica è rimasta chiusa per tutto il giorno.
L'ultima frontiera è ospitare eventi politici. Lo scorso ottobre Matteo Renzi ha tenuto un comizio nella chiesa paleocristiana della Santissima Annunziata, che peraltro stava ospitando la Borsa mediterranea per il turismo archeologico. A metà febbraio Emma Bonino ha organizzato un evento elettorale nell'ipogeo della basilica dell'Incoronata madre del Buon consiglio a Napoli. Il 26 luglio 2017 la stessa leader radicale aveva partecipato a un dibattito sull'accoglienza degli stranieri nella chiesa di San Defendente a Ronco di Cossato, presso Biella, a lato del parroco che aveva organizzato l'evento: molti fedeli hanno protestato, invano, con un sit in di protesta davanti alla curia. Prima delle elezioni siciliane il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sono saliti su alcuni pulpiti al termine delle messe, sempre affiancati dal parroco.
Anche il Popolo della famiglia, partito più vicino agli ideali cattolici, ha svolto incontri in alcune chiese con il segretario Gianfranco Amato e altri dirigenti che hanno parlato dall'altare. E tra comizi, banchetti, sfilate e caccia al topo, il padrone di casa è a un passo dallo sfratto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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