Il Pdl denuncia: col governo Errani parcelle milionarie a uno studio legale

Bologna. La regione Emilia Romagna dispone di un corposo ufficio legale con decine di dipendenti, tuttavia preferisce spendere fior di quattrini in consulenze esterne. In particolare, c’è una colossale parcella di 3.262.139 euro versata a un unico studio legale esterno all’amministrazione nell’arco dei dieci anni in cui è stato governatore Vasco Errani. Lo denunciano il deputato Pdl Enzo Raisi e il consigliere Alberto Vecchi che dopo mesi di insistenze hanno ricevuto dalla regione una corposa documentazione. Due faldoni molto voluminosi «in cui appare sempre lo stesso nome, destinatario di un elenco di oltre duemila pagamenti per altrettante cause sostenute in difesa della regione».
Il contenzioso riguarda i destinatari di trattamenti di invalidità civile. «La vicina regione Toscana - spiega Raisi - dopo i primi interventi non si è più costituita in giudizio, risparmiando sulle parcelle e coprendo le spese legali se soccombente. Ma in Emilia non hanno tanto a cuore i soldi dei loro contribuenti. Oltre ai tre milioni abbondanti di euro già versati, che presto saliranno a cinque, hanno pagato il 50 per cento delle spese legali se soccombenti in giudizio. Un danno erariale enorme».
Per denunciare questo spreco di risorse pubbliche il parlamentare e il consigliere regionale hanno presentato un esposto alla Corte dei conti. Non è semplicemente una questione di soldi. «Bisogna puntare l’attenzione sull’operato della Direzione generale centrale Affari istituzionali e legislativi - dicono Raisi e Vecchi - sulla quale presentammo una denuncia penale già quattro anni fa. Anche allora emerse una strana gestione delle consulenze, oltre quattro milioni di euro destinati a parenti di funzionari interni. L’esposto fu archiviato con insolita rapidità, ora lo riproporremo».
Per inciso, capo della procura di Bologna era il dottor Enrico Di Nicola che adesso, da pensionato, oltre a partecipare a convegni promossi da Pd e Idv, ha ricevuto una consulenza proprio da quella Direzione centrale («un incarico di prestazione d’opera intellettuale per l’elaborazione di uno studio di fattibilità finalizzato all’analisi e al monitoraggio della criminalità economica e mafiosa nella regione Emilia Romagna»).


Gli uffici regionali riconoscono che si tratta di «dati aggregati cospicui», ma che tutto dipende dagli effetti della legge Bassanini che scaricò sulle regioni l’onere di attribuire gli assegni di invalidità. La Bassanini però non imponeva di utilizzare la consulenza di studi legali esterni, ai quali invece l’amministrazione Errani ha fatto abbondante ricorso considerata «l’enorme mole delle cause».

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