
Dalla Germania alla Romania, passando per la Francia e, in certa misura, anche per l'Italia, le destre vincenti nelle urne fanno paura ovviamente alle sinistre, ma pure al potere cosiddetto costituito, al punto che si cerca in tutti i modi di fermarle e delegittimarle. Il ritornello è il solito: «Democrazia? Sì, ma anche Hitler e Mussolini sono andati al potere in modo democratico». Giusto, ma non fu lì il vulnus, altrimenti bisognerebbe approntare una legge che decida che le elezioni possono vincerle soltanto gli avversari delle destre. Illustri studiosi sostengono che la democrazia cessa di esistere non in base agli orientamenti sociali e culturali della maggioranza, ma nel momento in cui la maggioranza impedisce all'opposizione di esercitare liberamente il suo ruolo, negando quindi la possibilità di una rivincita. In altre parole la democrazia muore quando non sono garantite a tutti le stesse libertà di pensiero e di azione, quando gli oppositori vengono minacciati, arrestati o addirittura soppressi. La storia insegna che questa orribile opportunità destra e sinistra se la sono spartita più o meno alla pari, anzi, nell'ultimo secolo le sinistre che, pur passando per le urne, vedi Russia e Cina, si comportano come dittature sono, per quantità e qualità delle violenze messe in campo, nettamente prevalenti sulle destre. Detto che se a qualcuna di queste destre vincenti venisse in mente di passare il confine che dalla democrazia porta all'autarchia o alla dittatura io sarei il primo ad arruolarmi nella resistenza, bisogna prendere atto che al momento l'unico pericolo concreto per la democrazia arriva da quelle sinistre che non riconoscono la legittimità del voto popolare e che fanno passare i conservatori per fascisti militanti.
Financo Massimo Cacciari sente il bisogno di mettere in guardia i suoi amici di sinistra dal non usare una pezza che sia peggio del buco: «Impedire ai partiti di esistere è il suicidio della democrazia», ha dichiarato in una intervista al Fatto Quotidiano a proposito dell'ipotesi di mettere fuori legge l'Afd, il partito della destra che è stato il secondo più votato in Germania. Se le destre avanzano, la sinistra dovrebbe più semplicemente chiedersi dove ha sbagliato, invece di continuare a urlare «al lupo!», che più accade più nessuno ci crede.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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