La mattina in piazza, la sera a cena al circolo chic

La strategia di Landini, Bersani, Vendola e Boldrini: creare un asse anti premier che sia capace di riunire le anime critiche della sinistra

La mattina in piazza, la sera a cena al circolo chic

Un tempo c'era la sinistra al cachemire. Oggi c'è quella caviale&champagne. Che trama alle spalle di Matteo Renzi in uno dei circoli più esclusivi della capitale, il Canottieri Lazio. Un luogo fondato nel 1923 e da sempre ritrovo di quella Roma tutta sauna e parcella, calcetto e potere. Un posto che ha avuto per ben due volte come presidente Cesare Previti. Per dire. E che lo mercoledì scorso proponeva ai suoi soci, per l'appunto, una cena Caviale e Champagne. Sempre per dire.

Proprio qui, in questo bastione dell'aristocrazia senza nobiltà della capitale, luogo dove di falci non ce ne sono e dove i martelli servono solo per battere i chiodi, lo scorso 16 novembre ha festeggiato i suoi primi sessant'anni Francesco «Ciccio» Ferrara, baffuto deputato di Sel, ex sindacalista Fiom. La serata, raccontata dal Messaggero, si è trasformata in un vero raduno della sinistra dura e pura, quella che polemizza un giorno sì e l'altro pure con l'altra sinistra, che abita i palazzi del potere. Tra gli invitati c'erano Maurizio Landini, leader della Fiom, quello per cui certamente «i giovani e gli onesti non votano Renzi» (ma forse non vanno nemmeno a cena nel covo della Roma-bene). C'era Nichi Vendola, che del festeggiato è grande amico. C'era Pierluigi Bersani, che per molti presenti è stato l'ultimo segretario di sinistra del Pd e che in questo momento pur senza esporsi troppo sta facendo da totem della minoranza antigovernativa del Pd. C'era Laura Boldrini, presidente della Camera. C'erano altri esponenti di spicco di Sel (Nicola Fratoianni) e mogli, compagne e compagni dei compagni e delle compagne.

Naturalmente non c'è nulla di male. Una cena chic non si nega a nessuno, parbleu. Nessuno pretende che la sinistra vada a cena per forza dal «re della mezza porzione», come gli spiantati di C'eravamo tanto amati. E poi siamo abituati da anni alle contraddizioni di certi esponenti della sinistra che a parole stanno dalla parte dei metalmeccanici, e nei fatti dalla parte dei canottieri. Però certo strappa un sorriso pensare che nelle eleganti sale con vista Tevere del circolo possano esser stati messi a punto gli ultimi particolari sullo sciopero generale del prossimo 12 dicembre: uno Snobs Act contro il Jobs Act.

Raccontano che Landini e Bersani fossero seduti l'uno accanto all'altro, uno con il solito maglione l'altro con la sua tranquilla eleganza. E che i due, legati da una lunga simpatia, abbiano ridisegnato nel corso della serata, tra un crudo di pesce e uno Chardonnay siciliano (passione del festeggiato), la nuova silhouette della multiforme galassia antirenziana della sinistra.

Che vedrebbe in Bersani il leader dell'opposizione interna a Renzi di un Pd bonificato dai veri nemici (Civati, Cuperlo, Fassina e compagnia), Landini come prossimo segretario generale della Cgil del dopo-Camusso e Vendola rimpolpato dai fuoriusciti del Pd a interpretare il ruolo di vera alternativa a sinistra, con l'obiettivo di non vivere ogni elezione con il patema di stare sotto la soglia di sbarramento. In fondo la politica è tutto un circolo. Canottieri.

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