"Ecco il patto con Berlusconi su fisco, migranti, lavoro e Ue"

Il segretario del Carroccio al Giornale: "Sono soddisfatto dall'incontro, siamo d'accordp sui disastri del duo Renzi-Alfano". Ma sul contenitore unico frena: "La Lega Nord non si scioglie"

"Ecco il patto con Berlusconi su fisco, migranti, lavoro e Ue"

Milano - Onorevole Matteo Salvini, martedì sera a cena con Silvio Berlusconi è rinato il centrodestra unito?

«Piano. Ho qui i giornali e ne sto leggendo di stupidaggini». (Non dice così Salvini, ma usa metafora genitale, ndr )».

Non ci si ritrova?

«Dicono che abbiamo parlato di legge elettorale, candidature, collegi da spartirci tra Nord e Sud. Niente di tutto questo».

Allora l'accordo non c'è.

«Non è così. Sono uscito molto soddisfatto perché sui temi concreti che interessano agli italiani ora con Berlusconi c'è grande sintonia».

Cosa avete mangiato?

«Prosciutto e melone, verdure e gelato».

Siete stati leggeri. E come vi siete lasciati? Con un patto?

«Con parole finalmente chiare su Renzi: basta Nazareno uno, due, tre. La parola fine su ogni possibilità di inciucio».

Ma Fi ha pagato atteggiamenti responsabili in un momento difficile per il Paese.

«Renzi è pericoloso per l'Italia e per l'economia. Nei primi quattro mesi del 2015 hanno già chiuso 20mila negozi, questa è una strage».

C'è un nuovo asse Lega-Fi?

«C'è l'accordo su come affrontare Europa, immigrazione, tasse, lavoro. Via l'Imu agricola e quella sulle case».

Ormai anche la sinistra sembra riconoscere che l'immigrazione è un'emergenza e non una risorsa.

«Con Berlusconi abbiamo concordato sul disastro della coppia Renzi-Alfano. Questo è un ottimo punto di partenza».

La politica estera?

«Io non ho mai lesinato critiche a Berlusconi, ma in politica estera batte Renzi dieci a zero. Basta pensare a cosa ha fatto Berlusconi con la Libia, la Russia, gli Usa e cosa non sta facendo Renzi con i marò».

Non dirà mica che Berlusconi vuole uscire dall'Europa.

«È invece è d'accordo con noi a ridiscutere i trattati: Schengen, Maastricht, Dublino. Ora la Lega non è più sola a combattere contro un'Europa sbagliata e una moneta sbagliata».

L'accordo sulla flat tax, la tassa unica è più facile.

«Berlusconi dice di fissarla al 20 per cento, noi al 15. Ma sono dettagli, il grave è che oggi con Renzi alcuni produttori sono costretti a lasciare allo Stato il 70 per cento».

La teoria sembra funzionare, ma voi al governo insieme ci siete già stati.

«A Berlusconi ho detto che non dobbiamo rieditare vecchie alleanze. Ci siamo liberati finalmente di pesi morti come i Fini, i Casini, gli Alfano».

Con l'Italicum per vincere dovete tornare insieme.

«Io non ho mai fatto alleanze a ogni costo e in base alle leggi elettorali, solo un programma omogeneo ti fa vincere. Basta guardare il Veneto».

Berlusconi pensa a un contenitore unico dei moderati.

«La Lega non si scioglierà mai. Ma a Berlusconi ho parlato delle 190mila cartelle per gli studi di settore che stanno arrivando. Con noi al governo le bruceremo in piazza, insieme agli studi di settore che sono uno strumento di tortura».

Al Sud la Lega non è andata molto bene. Anzi.

«Abbiamo fatto in fretta, ma abbiamo già sindaci e consiglieri. Ma non ci saranno partiti unici, frittate o marmellate».

Berlusconi le ha chiesto di fare il sindaco di Milano?

«Mannò. Dobbiamo trovare i candidati a Milano, Torino, Bologna e credo anche a Roma».

Cercate un imprenditore, gente fuori dalla politica.

«Non c'è un identikit. A Faenza abbiamo quasi vinto dopo 70 anni con un agricoltore».

Vuole un agricoltore anche per Milano?

«Se non lo cerchiamo nei salotti buoni è meglio, perché da lì esce gente come Pisapia».

Lei è populista?

«Populista? Mi ha appena chiamato un consigliere da Jesolo che vogliono costruire una tendopoli vicino alla spiaggia. Mentre comincia la stagione turistica. Ma questi sono tutti matti, altro che populista».

In Europa la criticano.

«Magari quel Cameron che rimprovera l'Italia perché non identifica chi sbarca, così ce li dobbiamo tenere tutti e in Inghilterra stanno belli comodi?».

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