L'ordine è chiaro: non rompete le righe. Arriva dai vertici del Movimento 5 Stelle, preoccupati dal dissenso sulle elezioni comunali a Roma e per questo pronti a chiedere i danni di immagine a chi violerà le norme contenute in un codice che i candidato devono impegnarsi a sottoscrivere.
È La Stampa a rivelare il contenuto di quelle pagine, di cui il quotidiano torinese è venuto in possesso. Chi agirà contro gli interessi dei grillini, vi si legge, "si impegna al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio".
Quello che si evince dalle pagine è che gli eletti grillini a Roma non avranno nessun tipo di "potere decisionale". Ma soprattutto dietro l'angolo c'è lo spettro dell'espulsione dal Movimento 5 Stelle, oltre alla maxi-sanzione che potrebbe arrivare tra capo e collo. Limitazioni pesanti, soprattutto se si considera che si parla della corsa elettorale per il municipio capitolino.
La notizia del documento arriva peraltro a breve distanza da dichiarazioni in senso contrario di Beppe Grillo, che almeno sul tema delle unioni civili ha lasciato libertà di scelta ai suoi senatori, provocando un certo disordine tra i ranghi del partito.
Secondo La Stampa "il sindaco, ciascun assessore o consigliere assumono l’incarico etico di dimettersi qualora sia ritenuto inadempiente al presente codice". Saranno le decisioni online del Movimento a dire in sostanza se il sindaco di Roma potrà restare tale. "Sarà definito da Grillo e Casaleggio" anche lo staff di comunicazione.
Un documento che fa scalpore, ma non dalle parti dei
Cinque Stelle. I punti del documento, dice Grillo, "sono pressappoco identici a quelli già inseriti nei precedenti codici di comportamento studiati in occasione delle elezioni politiche 2013 e delle europee 2014".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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