Continuano gli scontri sulla parata del 2 giugno. Dopo i generali Vincenzo Camporini, Mario Arpino e Dino Tricarico, ora a scagliarsi contro il ministro della Difesa è anche Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia non parteciperà all'evento, esclusa dagli inviti.
"Non ci sarei andata lo stesso - ha spiegato la Meloni -. Perché non posso accettare che le forze armate, orgoglio della nostra nazione, siano derise e sbeffeggiate da un ministro che vorrebbe vedere i nostri soldati fare le torte e non fare i militari. E Conte, lei lo sa che cosa ha detto? Ha affermato che è disposto a rinunciare all'acquisto di cinque fucili, per finanziare una borsa di studio per la pace. Questi s'infischiano dell'interesse nazionale e del ruolo dell'Italia nel mondo".
Un denuncia che segue lo scontro dell'altro giorno in aula al Senato tra i FdI e la Trenta, contestata perché vuole ridurre le forze armate a "Peace & Love". Mancherà anche l'ex ministro della Difesa e senatore FdI, Ignazio La Russa.
"Mi dispiace soltanto - ha continuato Giorgia Meloni, esclusa dall'evento - che un ministro confonda le sue simpatie politiche con i ruoli istituzionali e politici. Un evento importante come la festa della Repubblica non appartiene a lei e a chi le sta simpatico. Ma alla nazione nel suo complesso. Io rappresento milioni di italiani e la Trenta non li rispetta".
La leader di Fratelli d'Italia ha poi tuonato ancora contro il premier Giuseppe Conte. "Ha detto un'altra cosa gravissima: i militari devono fare propaganda per la pace nelle retrovie.
Ma il premier non sa che i nostri soldati dai vari posti del mondo tornano in patria chiusi nelle bare avvolte nel tricolore, per difendere quella pace di cui lui si riempie inconsapevolmente la bocca?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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